È davvero necessario creare? È questa la domanda provocatoria che Peter Bottazzi e Denise Bonapace pongono a Milano durante il Salone del Mobile. L’idea dei due designer è chiara: nella settimana in cui la città si popola dei più innovativi e sorprendenti oggetti del design, il tentativo più ardito è forse quello di recuperare il vecchio e restituirlo a nuova vita. Nasce così da mORTO a ORTO, una mostra di pezzi unici d’arredamento realizzati innestando fiori e piante su vecchi mobili, recuperati grazie alla collaborazione dell’AMSA e del Banco Building Onlus. Il vivaio dei Fratelli Ingegnoli che ospita l’iniziativa, al civico 13/23 di viale Pasubio, si trasforma così in un esperimento sospeso fra design, arte ed ecologia: vecchie cassettiere fioriscono di viole, sdraio trascinate dalla sabbia al terriccio ospitano colorati cactus, mentre negli armadi si può scegliere fra diverse varietà di piante, anziché fra vestiti floreali. “Dobbiamo ripensare il quotidiano” spiega Peter Bottazzi “perché il pianeta è oramai stracolmo di cose e prodotti”. Da qui l’idea di riutilizzare oggetti d’arredamento destinati alla discarica: “Abbiamo resuscitato i mobili gettati dalle famiglie milanesi” continua Denise Bonapace “e rielaborando e ibridando li abbiamo trasformati in orti da camera, veri e propri banchi casalinghi di educazione colturale”.
Da mORTO a ORTO infatti non è che la prima tappa di una serie d’iniziative pensate per la città di Milano, volte ad approfondire i temi legati alla salvaguardia della casa e dell’ambiente. Nella speranza che il verde, dopo essersi fatto spazio nei vecchi mobili dei milanesi, riesca a riconquistare la città.
Stefano Fiore
Francesco Priano
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