Il colosso statunitense BigG sta cercando di tirar fuori dal cilindro non un coniglio, bensì una torre di Babele.
In questo ore infatti, sta rimbalzando in rete un progetto firmato Google, che ha dell'incredibile, o per meglio dire fantascientifico. I ricercatori e sviluppatori di Mountain View affermano di stare lavorando ad un sistema di riconoscimento vocale pressoché perfetto, che darà la possibilità a centinaia di milioni di persone di parlare al telefono tra loro mantenendo al loro lingua imparata sui banchi di scuola; una sorta di traduttore automatico istantaneo della propria voce.
Il progetto, seppur degno dei migliori episodi di Star Trek, è talmente concreto che fonti autorevoli (Franz Och, responsabile di Google per i servizi di traduzione) dichiarano che potrebbe essere pronto entro un paio di anni. Sarà un software pensato per essere presente all'interno dei cellulari in grado di tradurre lingue straniere quasi immediatamente.
L'azienda si sa, ha sempre puntato e investito nella traduzione in tempo reale. Basti pensare al sistema automatico per la traduzione di testi su computer, (Google Translate) che grazie alla scansione di milioni di siti web multi-lingua ci permette di leggere articoli e testi in lingue sconosciute. Ad oggi questo strumento copre ben 52 lingue e l'ultima aggiunta è stata il creolo, lingua haitiana messa a disposizione settimana scorse per la popolazione terremotata.
Google ha anche attivato un sistema di riconoscimento vocale che consente agli aventi un telefono cellulare di condurre ricerche sul Web semplicemente parlando, invece di digitare sulla tastiera.
Si sta lavorando proprio sulla combinazione delle due tecnologie per la produzione di software in grado di comprendere la voce del chiamante e tradurla in una lingua straniera. Ci pensate? Sarebbe come avere interprete professionista sempre con noi, e di qualunque lingua.
Oggettivamente l'utilità di questo strumento è a dir poco immensa, ma i problemi per la realizzazione sono anch'essi enormi.
Franz Och, rivela: "Pensiamo che per far funzionare senza problemi questo software, bisognerà avere una combinazione di traduzione automatica di alta precisione e un’alta precisione anche nei riconoscimenti vocali". E aggiunge: "Anche se i traduttori automatici di testo sono ora ragionevolmente efficaci, il riconoscimento vocale si è dimostrato più impegnativo.
Ognuno ha una voce diversa, con accento e tonalità che cambiano continuamente; bisognerà lavorarci duramente"Staremo a vedere come questo ambizioso progetto si evolverà, sperando intanto che le professoresse e gli insegnati di lingua non comincino a chiedere la pensione anticipata.
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