Barcavelox e "zone 30" nel nuovo Codice della Strada: "No ai provvedimenti ideologici"

La velocità è tra i temi principali del nuovo Codice della strada: non tratta il tema delle "zone 30" in città ma introduce il "barcavelox"

Barcavelox e "zone 30" nel nuovo Codice della Strada: "No ai provvedimenti ideologici"
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Il nuovo Codice della strada è legge: la stretta sulla sicurezza si è resa necessaria a causa dei comportamenti pericolosi che ogni anno causano migliaia di vittime in incidenti spesso mortali. Il governo Meloni, fin dal suo insediamento, aveva promesso un giro di vite per garantire la sicurezza di tutti i fruitori delle strade e si è arrivati a un testo definitivo che dovrebbe entrare in vigore entro Natale. Cardine importante nel testo sono i temi legati alla velocità: per la prima volta è stato introdotto il "barcavelox", specificatamente realizzato per Venezia e la sua Laguna, ma non c'è la trattazione delle "zone 30".

"Ringrazio Governo e Parlamento per aver approvato il nostro emendamento. Ora avvieremo le interlocuzioni con il ministero dei Trasporti per l'entrata in vigore e l'omologazione del sistema", ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Questa, ha spiegato, "è un'azione fondamentale per la riduzione della velocità e il contrasto al moto ondoso che introdurremo attraverso una fase transitoria condivisa con categorie, associazioni, remiere ed operatori. Bisogna far capire che si deve andare più piano in laguna e soprattutto in certi canali, e forse bisognerà discutere anche di nuovi limiti di velocità".

Nel documento ci sono state nel tempo delle modifiche, come quella per le "zone trenta", che non è presente nel nuovo Codice, nonostante le pressioni della sinistra di opposizione, che ha "insistito sulla necessità di dare larga attuazione della mobilità dolce, arrivando a supporre anche zone a velocità massima di 20 km/h". Così ha spiegato il coordinatore nazionale del Dipartimento tutela vittime di FdI, la senatrice Cinzia Pellegrino, sottolineando che questo testo "va finalmente ad aumentare le pene e aggiunge anche delle aggravanti rispetto all'utilizzo di alcol e stupefacenti alla guida" ma non presenta il tema delle "zone trenta". Il governo, ha spiegato, così come i cittadini, "non sono contrari di per sé alle zone 30, se si tratta di zone, ovvero luoghi in cui è necessario avere quell'accortezza, e in più dove la velocità bassa può contribuire realmente alla sicurezza".

Tutto l'opposto di quanto fatto finora a Olbia, a Bologna o rispetto a quello che avrebbe voluto fare il sindaco Roberto Gualtieri a Roma. "Le esigenze di arterie e quartieri sono differenti, ma soprattutto perché la velocità rallentata non solo aumenta i tempi di spostamento, ma favorisce la distrazione alla guida, che secondo tutte le statistiche è la prima causa di incidentalità stradale", ha proseguito.

"Ribadiamo che le ‘zone 30’ sono utili in posizioni dove l’attenzione deve essere massima, come scuole e asili, e dove la bassa velocità può essere veramente utile a prevenire vittime", ha continuato Pellegrino. Serve "una nuova cultura della sicurezza stradale e a fungere come deterrente per fermare le stragi sulle strade. Non servono provvedimenti ideologici ", ha concluso.

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