"Iniziativa non concordata". Conclusa l'indagine sulla scuola che aveva "censurato" Dante

La docente che ha esentato gli studenti dallo studio di Dante Alighieri non ha concordato la sua iniziativa con la dirigenza: così si legge nella nota del ministero dell'Istruzione al termine dell'indagine

"Iniziativa non concordata". Conclusa l'indagine sulla scuola che aveva "censurato" Dante
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Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha concluso l'ispezione avviata presso la scuola di Treviso in cui una docente ha deciso di esentare due studenti di fede musulmana dallo studio di Dante Alighieri perché, a suo dire, sarebbe offensivo della religione islamica. Al termine dell'ispezione, il ministero ha diffuso una nota spiegando che è emersa "l'estemporaneità dell'iniziativa della docente non concordata nè con il dirigente scolastico nè con il Consiglio di classe e non coerente con la programmazione che la stessa docente ha presentato relativamente alla sua materia".

Il lavoro del ministero dell'Istruzione e del Merito si è concluso e ora sarà compito dell'ufficio scolastico provinciale avviare il procedimento sulla base delle risultanze dell'ispezione. Per le eventuali decisioni su provvedimenti disciplinari dovranno essere fatte le opportune valutazioni, che esulano dalle competenze del ministero gestito da Giuseppe Valditara. "Si ricorda in ogni caso che non sono ammesse, se non nei casi espressamente previsti dall'ordinamento, deroghe alla programmazione relativa alla propria disciplina", sono le parole del ministro, che estende il suo monito a quanti vorranno, in futuro, prendere iniziative simili. L'elemento al quale l'insegnante, in uno slancio di estremismo buonista con tracce di cancel culture, si è aggrappata si trova nel 28esimo Canto dell'Inferno, nella nona Bolgia dell'ottavo Cerchio, dove il Sommo Poeta ha inserito Maometto tra i "seminatori di scandalo e di scisma".

La politica, per questo specifico caso, ha condannato bipartisan l'iniziativa della docente, in quanto Dante Alighieri, è il padre della lingua italiana, uno dei pilastri della cultura del nostro Paese. Evitare che due giovani studenti musulmani delle medie lo studino e ne imparino il pensiero va contro qualunque principio di integrazione che, invece, è fondamentale perseguire per una società coesa. Per altro, la docente che ha escluso Dante perché offenderebbe l'islam, ha ignorato nella sua valutazione il fatto che, come fa notare anche Enrico Galiano, docente e scrittore intervenuto su Il Libraio.it, il Sommo Poeta ha inserito Saladino, Avicenna e Averroè ne Purgatorio, tra i grandi saggi dell'antichità. Loro sono tre dei più illustri filosofi e saggi del mondo arabo, di cui Dante ha riconosciuto la statura morale e intellettuale.

"Ripudiare Dante, che è il pilastro della lingua e della cultura italiana, significa rifiutare noi stessi", aveva detto Valditara nei giorni immediatamente successivi all'emersione del caso.

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