Manovra, Crosetto: "Chiesto di ritirare l'emendamento sugli stipendi dei ministri. Stop polemiche"

Dal ministro Crosetto la richiesta di stop all'aumento degli emolumenti per i soggetti governativi non parlamentari: "È così da oltre due anni e continuerà così fino a fine legislatura"

Manovra, Crosetto: "Chiesto di ritirare l'emendamento sugli stipendi dei ministri. Stop polemiche"
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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sui social ha lasciato un comunicato in cui chiede l'immediato ritiro dell'emendamento che aumenta lo stipendio dei ministri e dei sottosegretari non parlamentari. "È assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull'emendamento che parificava tutti i ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati, riconoscendo i rimborsi spese. È così da oltre due anni e continuerà così fino a fine legislatura", ha scritto il titolare della Difesa. "La cosa è giusta? Non penso perché non ha particolare senso che il ministro degli Interni o della Difesa debbano avere un trattamento diverso rispetto ad un loro sottosegretario, ma non è mai importato finora, nè a me nè ai miei colleghi", ha proseguito Crosetto.

Il ministro si riferisce a se stesso e ad altri 17 soggetti governativi, tra ministri e sottosegretari, che non essendo stati eletti in una delle due Camere non dispongono dei rimborsi che la legge prevede per i parlamentari. I titolari di ministero che verrebbero coinvolti, se passasse l'emendamento che Crosetto chiede di bloccare, oltre allo stesso ministro della Difesa, sono: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. E poi, tra i sottosegretari, ci sono: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano. E poi, i sottosegretari agli Esteri Giorgio Silli e Maria Tripodi, il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, il sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy Fausta Bergamotto. E ancora, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Sandra Savino, il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo e il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro.

Il ministro dell'Istruzione, Valditara, con una nota diramata questo pomeriggio ha sottolineato, come già avuto modo di ribadire in altre occasioni: "Non sono intenzionato a usufruire del bonus di 7000 euro al mese previsto dalla legge di Bilancio che equipara il trattamento dei ministri non parlamentari a quello dei ministri parlamentari". Proprio perché ministri e sottosegretari non parlamentari hanno finora ricoperto il proprio ruolo senza preoccuparsi di avere un trattamento diverso rispetto ai colleghi parlamentari, Crosetto ha spiegato: "Abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche".

Non lo reputa giusto, perché risulta essere a tutti gli effetti un trattamento discriminatorio ma, ha concluso, "quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto". L'emendamento dev'essere ancora discusso e, anche in conseguenza della presa di posizione dei diretti interessati, è molto probabile che verrà ritirato e non discusso.

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