(Nostro inviato a Saariselka) Si sbaglia chi immagina che Giorgia Meloni si sia spinta così in avanti solo per cortesia istituzionale verso il premier finlandese Petteri Orpo, che sabato e domenica ha ospitato nel cuore della Lapponia il primo vertice «Nord-Sud». Perché l’affondo della premier contro Vladimir Putin è di quelli che non passano inosservati, oltre a essere una secca smentita al leader del Cremlino che solo quattro giorni fa aveva parlato di «reciproca simpatia» tra Mosca e Roma. Un feeling evidentemente non corrisposto. Tanto che durante la conferenza stampa che chiude il vertice finlandese Meloni dice chiaramente che «la minaccia russa è molto più grande di quanto immaginiamo» e «riguarda le nostre democrazie, l’influenza sulla nostra opinione pubblica, la strumentalizzazione dell’immigrazione e quanto sta accadendo in Africa». Insomma, quando parliamo di «sicurezza» si tratta di «un’idea molto ampia che non riguarda solo quanto accade sul campo di guerra in Ucraina». La guerra ibrida di Mosca, è il senso delle parole della premier, è nei fatti già in corso. E si muove soprattutto su due binari: la disinformazione (emblematico il caso delle elezioni in Romania) e l’uso dei flussi migratori per destabilizzare l’Unione europea. Con l’invasione dell’Ucraina e alimentando i conflitti in Medio Oriente (vedi la Siria) e Africa, Mosca condiziona le rotte dell’immigrazione clandestina verso l’Ue, favorendo tensioni politiche e sociali interne e dando benzina ai movimenti di estrema destra e alla retorica anti-immigrazione. Una strategia, peraltro, che il capo di Stato maggiore del Cremlino Valery Gerasimov ha sempre teorizzato («le guerre non vengono più dichiarate e procedono secondo schemi sconosciuti»).
Un affondo, quello contro Mosca, che arriva al termine di un vertice intergovernativo dal formato inedito e che - sotto il cappello dell’Ue - ha messo insieme da una parte Finlandia e Svezia per il fronte settentrionale e dall’altra Italia e Grecia per quello meridionale. Insomma, i confini opposti dell’Unione europea. Con sul tavolo la difesa comune e, strettamente legata alla prima, la questione migratoria. Un vertice che si tiene a circa 50 chilometri dal confine tra la Finlandia (quindi l’Ue e la Nato) e la Russia. Una frontiera lunga ben 1.340 chilometri che preoccupa non poco Helsinki, tanto che in questi giorni in Finalndia il capo delle forze armato è arrivato a ipotizzare l’uso di mine anti-uomo per garantire la sicurezza delle zone più isolate. Ma, appunto, non è per venire incontro a Orpo che Meloni si è spinta così avanti, trovando peraltro d’accordo anche Ulf Kirstersson, Kyriakos Mitsotakis e Kaja Kallas, rispettivamente premier di Svezia e Grecia e Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza.
Ma sul vertice di Saariselkä aleggiano anche le intenzioni di Donald Trump vorrebbe chiedere di portare al 5% del Pil il contributo alla Nato per le spese militari. «Una fake news», dice Meloni rivolta prima a Kirstersson e poi soprattutto a Orpo dopo la domanda di un giornalista svedese. Si tratta di «rumors» ripetono tutti i presenti, comunque convinti che un aumento delle spese militari sia ormai irrinunciabile. Quello che sappiamo - dice il greco Mitsotakis - è che «il 2% del Pil è probabilmente storia» e «dovrà essere di più». Ma, aggiunge, «ci dobbiamo lavorare», perché «abbiamo ognuno le nostre questioni nazionali e operiamo all’interno della stessa cornice di regole fiscali». «Dobbiamo lavorare dentro la Nato insieme per trovare il giusto livello di spesa», aggiunge Orpo. Un punto su cui Meloni è d’accordo, anche se - spiega la premier - vanno trovati i giusti strumenti.
Su Trump e l’ipotesi di innalzare al 5% il contributo, aggiunge, «non dobbiamo seguire i rumors» e «aspetterei di capire esattamente quale sia la vera volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti». D’altra parte uno o due punti di Pil non sono proprio una sfumatura, soprattutto per un Paese come l’Italia che - a differenza di Finlandia, Svezia e Grecia - è ancora sotto il tetto minimo del 2%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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