Sfiduciamo i disfattisti

La sinistra sostiene che in un Paese democratico e civile il ministro Santanchè si sarebbe già dimesso mesi addietro. Invece, è l'esatto contrario

Sfiduciamo i disfattisti
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Gentile Direttore Feltri,
cosa pensa della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Daniela Santanchè presentata dalle opposizioni? È giusto o no che Santanchè si dimetta? Ormai se ne parla da mesi e mesi, ogni giorno se ne legge sui giornali, tutti chiedono a gran voce che la ministra faccia un passo indietro, addirittura si dice che anche Giorgia Meloni vorrebbe che «la pitonessa» si levasse di torno in quanto starebbe arrecando solo rogne. Lei ne sa qualcosa? È vero o non è vero che il suo partito sta per scaricare Danielona?
Federico Presta

Caro Federico,
la sinistra sostiene che in un Paese democratico e civile il ministro Santanchè si sarebbe già dimesso mesi addietro. Invece, è l'esatto contrario: in un Paese democratico e civile non dovrebbe assolutamente accadere che l'opposizione chieda e pretenda le dimissioni di un ministro in quanto indagato, neppure davanti alla chiusura delle indagini, anzi nemmeno in caso di rinvio a giudizio. E sai perché? Perché un ordinamento democratico e civile si fonda sul principio del garantismo, della presunzione di innocenza, per cui nessuno, che sia un cittadino comune o che sia un cittadino che riveste un ruolo di rappresentanza del popolo sovrano e che serve quindi il popolo sovrano, può essere ritenuto colpevole bensì deve essere ritenuto innocente fino al terzo grado di giudizio.

Rinunciando a questa regola ci imbarbariamo, diventiamo un regime totalitario, una dittatura. Sono sempre più convinto che Daniela Santanchè non debba assolutamente mollare il ministero che le è stato affidato, che non debba ritirarsi sotto le pressioni dei suoi detrattori, che debba semmai restare al suo posto, dimostrando che la magistratura non può esercitare ingerenza sul potere esecutivo. Trattasi, appunto, dei principi fondativi dello Stato di diritto. Non mi pronuncio sulla responsabilità o meno del ministro, la sua condotta sarà valutata dagli organi competenti nei quali riponiamo fede e fiducia. Semplicemente reputo che, stando così le cose, ovvero in assenza di una sentenza passata in giudicato, non ci resti altro da fare che prendere atto che Daniela Santanchè è innocente, non perché lo dichiaro io, ma perché lo stabilisce la Costituzione italiana. Punto.

Sarebbe opportuno che l'opposizione portasse all'interno delle aule istituzionali argomentazioni, tematiche, proposte, evitando di attorcigliarsi continuamente intorno a svilenti polemicucce di lana caprina tese a demolire esponenti di spicco della maggioranza, nutrendo la malsana ambizione di nuocere in tal modo al governo, magari indebolendolo. Vana illusione. Da quando questo esecutivo si è insediato sono diventate pressoché quotidiane le richieste di dimissioni, le mozioni di sfiducia a questo e a quello. A tal proposito, puntualizzo che una mozione di sfiducia è stata presentata, contestualmente a quella nei riguardi di Santanchè, pure nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, reo di avere affermato qualcosa di incontrovertibile, ovvero che ci tocca accettare l'esito delle elezioni in Russia dove è stato confermato quale presidente Vladimir Putin con l'88 per cento delle preferenze.

Agli elettori queste faccende non interessano, esse risultano arrapanti esclusivamente per i progressisti. I cittadini sono portati a valutare un ministro da quello che questi compie per innovare, accrescere, migliorare il settore gestito. Sotto questo punto di vista, è innegabile che Daniela Santanchè stia dando prova di essere un ministro eccellente.

Nel 2023 il turismo in Italia è cresciuto in maniera sorprendente con numeri record che non si vedevano dal 2019, in particolare nelle località montane e nelle città d'arte. Lo scorso anno sono state registrate in Italia 851 milioni di presenze che hanno generato un impatto economico di oltre 84 miliardi di euro. Tutto questo si traduce in occupazione e ricchezza.

Vai avanti così, Daniela.

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