Stretta del governo sui violenti in corsia. Arresto in flagranza anche dopo 48 ore

Il Cdm vara le misure per tutelare i sanitari. Negli ospedali le norme usate per gli stadi

Stretta del governo sui violenti in corsia. Arresto in flagranza anche dopo 48 ore
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Diecimila euro di multa, carcere fino a cinque anni e arresto con la deroga della flagranza di reato differita: negli ospedali italiani saranno applicate le leggi speciali varate per combattere il tifo violento negli stadi. Il governo Meloni corre ai ripari e usa il pugno duro per arrestare la violenza contro il personale sanitario. Il Consiglio dei ministri dà l'ok al decreto legge che sarà subito operativo: un provvedimento snello, tre articoli, scritto a quattro mani dai ministri della Salute Orazio Schillaci e della Giustizia Carlo Nordio. L'inasprimento delle pene entrerà subito in vigore. Mentre a gennaio saranno incrementati i fondi per potenziare il sistema di videosorveglianza nelle strutture sanitarie. La principale novità introdotta con il decreto Nordio-Schillaci è l'arresto in flagranza differito: misura che solitamente si applica nelle manifestazioni sportive. Ossia, in caso di aggressione a medici e infermieri, il concetto di flagranza di reato sarà esteso alle successive 48 ore. In modo da consentire alle forze dell'ordine di far scattare le manette anche nelle successive 48 ore. Il decreto Nordio-Schillaci interviene poi anche sulle pene. Aggressioni e danneggiamenti all'interno di strutture sanitarie saranno punite con la reclusione da un 1 a 5 anni e con la multa fino a 10mila euro. Per

quanto riguarda invece l'altro pilastro del decreto, la videosorveglianza, si interverrà successivamente. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano conferma: «È intenzione del governo prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni. Le norme sulla videosorveglianza non sono state inserite nel dl perché è necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario». Per ora il ministero della Salute predisporrà un decalogo con le linee guida per dotare gli ospedali di telecamere, senza violare la privacy dei pazienti. Soddisfatti i ministri Nordio e Schillaci del lavoro portato ieri in Consiglio dei ministri. «Oggi abbiamo dato un'altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari. Con l'approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l'arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza» commenta il titolare della

Salute Schillaci. Sulla stessa lunghezza d'onda il Guardasigilli che spiega: «Provvedimento molto importante da un punto di vista sostanziale e procedurale, siamo sicuri che avrà un forte impatto deterrente». E il plauso arriva anche dalla categoria degli infermieri: «Le misure approvate sono ciò che attendevano gli infermieri» - dice Barbara Mangiacavalli, presidente di Fnopi. Nel Cdm di ieri, invece, è stato definito ma non ancora approva il Decreto che rivede il sistema dei flussi legali di immigrati. L'impianto è praticamente fatto. Il decreto è composto da 17 articoli e interviene sul sistema delle quote. Si prevedono controlli serrati e una regionalizzazione delle quote. Oltre a prevedere una stretta per le Ong. Ogni datore di lavoro potrà fare richiesta di non più di tre lavoratori stranieri. Maglie larghe invece per i permessi di soggiorno per motivi sanitari.

Il via libera ci sarà nel prossimo Cdm. «Oggi è stato avviato l'esame di una materia molto complessa richiede qualche affinamento e qualche precisazione che avverrà in maniera auspicabilmente conclusiva al prossimo Cdm» ha chiarito Mantovano.

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