Giorgia Meloni ha dedicato gran parte della giornata istituzionale odierna alla manovra di Bilancio. Il presidente del Consiglio questa mattina ha convocato un vertice di maggioranza prima di un incontro con i sindacati. Due appuntamenti importanti per portare al traguardo il risultato nel miglior modo possibile. Secondo quanto emerso dal vertice di maggioranza, il governo non intende fare passi indietro sul limite minimo per l'obbligatorietà del pos, per l'innalzamento del tetto ai contanti e per la rimodulazione del reddito di cittadinanza. Sul tavolo è stata posta anche la questione della detassazione per le assunzioni dei giovani under 36 e quella dell'aumento delle pensioni per gli over 75.
Le reazioni dei sindacati
Soddisfazione da parte di Luigi Sbarra, segretario della Cisl, al termine dell'incontro: "Vediamo una grande disponibilità del governo nell'impegnarsi a modificare i contenuti della legge di bilancio in direzione dei nostri suggerimenti e delle nostre richieste e un'analoga disponibilità ad attivare subito tavoli tematici per affrontare, in sede politica, il cammino delle grandi riforme per aiutare il Paese".
Meno positivo il commento di Maurizio Landini per la Cgil: "Le risposte che abbiamo ottenuto hanno confermato delle profonde distanze su fisco e precarietà in modo molto preciso. Anche sulla questione della tutela del potere d'acquisto perché alle nostre due richieste di portare al 5% la riduzione del cuneo contributivo e introdurre il fisco al 3 non ci sono state risposte". Quindi, il monito per il governo: "Si preoccupino di fare le cose, se continuano ad aiutare quelli che evadono il fisco o ad aumentare la flat tax per redditi che già sono alti mentre gli altri continuano a pagare per tutti, non solo aumenterà la rabbia ma scenderemo ancora in piazza e diminuirà anche il consenso del governo".
Taglio del cuneo fiscale
Parlando con i sindacati, Giorgia Meloni avrebbe ribadito che il taglio del cuneo fiscale per il momento rappresenta un segnale in vista di un intervento più sostanzioso per il futuro. Il premier avrebbe sottolineato l'intenzione del governo di voler fare di più, cosa che al momento risulta difficile trattandosi di scelte di emergenza. Ha comunque sottolineato che il tema del taglio del costo del lavoro è una priorità per questo esecutivo.
Aumento delle pensioni
Anche per quanto concerne le pensioni, il presidente del Consiglio avrebbe spiegato ai sindacati che le scelte del governo sono state orientate per dare un sopporto alle categorie più deboli. L'esecutivo starebbe comunque lavorando per valutare un'ulteriore rivalutazione delle soglie, anche se i margini sono molto stretti in questo momento, tanto da costringere il governo ad attuare delle scelte. Un discorso simile sarebbe stato fatto per l'opzione donna, nonostante anche in questo caso siano allo studio le proposte di modifica per migliorare la struttura proposta nella manovra.
Voucher, flat tax e detassazione
Sui voucher, invece, Giorgia Meloni avrebbe spiegato ai sindacati che le riflessioni su questo strumento sono ancora in corso per evitare che diventi un mezzo per sottopagare i lavoratori. E sempre a proposito dei lavoratori, il premier avrebbe rassicurato i sindacati sul fatto che la flat tax non andrà in alcun modo a penalizzare i lavoratori. Sono, invece, in corso di ragionamento le ipotesi di detassazione sugli aumenti contrattuali, sui quali il premier sarebbe d'accordo ma sarà opportuno costruire un condizionamento, un legame con le aziende sulla base di comportamenti virtuosi.
Sono i fondi l'elemento maggiormente limitante per l'azione di questo governo, nonostante il
premier pere abbia riconosciuto ai sindacati la sensatezza delle richieste avanzate all'esecutivo. Ma il governo è chiamato a fare delle scelte davanti a tutte le richieste, orientandosi su quella che è una scala di priorità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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