La Francia ha deciso che la Tav deve andare avanti nonostante i soliti facinorosi che da anni tentano azioni di sabotaggio e di guerriglia civile, sia in Italia che nel Paese transalpino. "Andremo fino in fondo a questo progetto perché sarebbe assurdo, e credo che tutti ne possano convenire, di scavare un tunnel e avere nel contempo vecchie linee ferroviarie che non permettono di aumentare il traffico di trasporto merci ferroviario", ha detto il ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune, invitato alla trasmissione Le Grand Jury RTL - LCI - Le Figaro. Parole che sono state accolte con grande soddisfazione dall'omologo italiano, Matteo Salvini, che auspica una stessa intesa con l'Austria per la questione Brennero.
Queste dichiarazioni, ha sottolineato il vicepremier, sono "un'ottima notizia, che va nella direzione che abbiamo auspicato". Savini ha annunciato che intende presto andare in visita ai cantieri della tav sulla linea Torino-Lione ma lavora anche sull'altro versante, quello del confine tra l'Austria e il Trentino-Alto Adige, per creare una sinergia simile: "Auspico arrivi presto una soluzione chiara e definitiva anche per il Brennero". I lavori per la galleria di base che collegherà Italia e Austria, nel frattempo, hanno ottenuto ulteriori 700mila euro di fondi europei, come ha reso noto la società di progetto Bbt-Se. Fino a oggi, l'Unione europea ha già assegnato al progetto oltre 1,6 miliardi di euro, coprendo il 50% dei costi per le attività di progettazione e di prospezione e il 40% dei costi per le attività costruttive. I nuovi fondi dell'Unione europea copriranno, dunque, da ora in avanti il 50% di tutti i costi del progetto, con il restante 50% sostenuto in parti uguali dall'Italia e dall'Austria. Con questa ulteriore tranche di finanziamento di 700 milioni di euro, i finanziamenti messi a disposizione dall'UE supereranno i 2.3 miliardi di euro.
Sul Brennero vanno superate alcune difficoltà ideologiche dell'Austria mentre la Francia ha deciso di non cedere al ricatto dei soliti noti, spinti dai centri sociali, che vorrebbero interrompere i lavori. Un sondaggio commissionato tra gli abitanti della regione Rhone-Alpes, quella di Lione, direttamente coinvolta nei cantieri, realizzato dall'Istituto Ifop per il comitato Transalpine, ha evidenziato che oltre l'80% dei cittadini sono favorevoli.
Meno di una settimana fa, 27 manifestanti sono stati sottoposti a interdizione amministrativa sono stati fermati nella regione francese della Savoia e consegnati alle autorità italiane durante una manifestazione a Maurienne contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità. Il divieto di organizzare delle manifestazioni, impugnato in tribunale dagli organizzatori, è stato confermato alcuni giorni fa dal tribunale amministrativo di Grenoble.
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