La riunione del governo con i sindacati del settore sicurezza si è protratto più a lungo del previsto e ha fatto slittare il Consiglio dei ministri, precedentemente previsto per le 13.30, fino alle 15.30. Sul tavolo dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ci sono: un pacchetto di tre provvedimenti per il comparto sicurezza, due nuovi decreti attuativi della delega fiscale sul contenzioso tributario e l'adempimento collaborativo, e una serie di decreti legislativi legati alle normative europee. Dai sindacati sono arrivati commenti positivi per l'iniziativa del governo. "Orgogliosa dell'importante 'pacchetto sicurezza' approvato oggi in Consiglio dei Ministri", ha scritto sui social Giorgia Meloni al termine della riunione.
Aggravate le pene per resistenza a pubblico ufficiale
Dopo circa un'ora di riunione, il Consiglio dei ministri ha dato l'ok al pacchetto sicurezza, un insieme di nome che migliora la gestione dei reati nel Paese. Tra le novità più importanti ci sono le maggiori tutele per le forze dell'ordine oggetto di violenza o lesioni. Nello specifico, sono previste pene più severe nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Via libera anche al porto d'arma, senza ulteriore licenza, per gli appartenenti alle forze dell'ordine fuori servizio.
Stretta sulle rivolte in carcere e le occupazioni abusive
Prevista nel pacchetto anche l'introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri, con pene che vanno da da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Previste anche le aggravanti in caso di armi, fino a un massimo di 10 anni. Il governo ha poi lavorato anche a nuove misure per il contrasto alle occupazioni abusive con procedure "lampo" per la liberazione degli immobili, con l'introduzione di un nuovo delitto perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell'immobile del proprietario o di colui che lo deteneva.
Giro di vite sulle truffe agli anziani e i borseggi
Inoltre, sono state decise una stretta alle truffe nei confronti degli anziani, con pene aggravate da 2 a 6 anni per truffa aggravata e possibilità per gli agenti di arrestare in flagranza di reato. Inoltre, misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori sono state previste nel decreto, con restrizioni notevoli rispetto al passato, che prevedono la possibilità per il questore di disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi. E nei casi di donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni non è più obbligatorio il rinvio dell'esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Tra le fattispecie che dovranno essere considerate dai giudici c'è la reiterazione.
Sanzioni per i blocchi stradali
Nel disegno di legge è stato previsto anche un passaggio che regolamenta gli interventi della giustizia in caso dei blocchi stradali, prevedendo una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con
il proprio corpo. Questa fattispecie diventa reato nel caso in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente.
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