Un Grande Fratello con la memoria da elefante e il cervello da mosca

Il saggio di Luigi Iannone mette in guardia dai metodi dittatoriali dell'odierno conformismo. La piaga che affligge l'Occidente

Un Grande Fratello con la memoria da elefante e il cervello da mosca
00:00 00:00

Negli Stati Uniti, il primo emendamento della Costituzione, approvato nel 1789, garantisce la libertà di parola e di stampa. In Francia fu votata e approvata nel 1881 una legge il cui primo articolo proclama che «La stampa e l'edizione di libri sono libere». Circa a metà del secolo scorso, la Costituzione della Repubblica Italiana, nell'articolo 21, ha affermato che «tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Ci si potrebbe quindi chiedere cosa sia successo, nel primo quarto del terzo millennio, perché una tale misura di civiltà sia stata stralciata, se non formalmente dalla Legge dello Stato, concretamente dalle coscienze dei cittadini. La risposta ce la dà Luigi Iannone nel saggio Sopravvivere al pensiero unico (Giubilei Regnani, pagg. 134, euro). Collaboratore del Giornale e autore di numerosi saggi anticonformisti, Iannone (nella foto) affronta la dittatura dei buoni sentimenti che, in nome del «delirio della cancel culture, dell'alienazione sessuofobica del Me Too e di quella razzistica del Black Lives Matter impongono una censura sul pensiero attraverso quella sul linguaggio». Oggi non solo vige un controllo ferreo su ogni deroga dai canoni imposti dal politicamente corretto, ma tale occhiuta vigilanza si estende a tutto ciò che si è fatto o detto nella nostra vita. Basta aver postato, magari anni fa, su Facebook una foto, o aver scambiato su una chat tra amici un commento ritenuto inaccettabile per i canoni di oggi, per vedersi bannato dalla Rete ed espulso dalla società civile, quando non indagato e condannato dalla (in)giustizia. Iannone dimostra, con l'ausilio di numerose e autorevoli fonti, come il mondo occidentale, quello sedicente libero, sia soggiogato da un potere onnipotente e pervasivo che, grazie alla sapiente miscela di buoni sentimenti e terrorismo mediatico, diffonde e impone una dittatura, rafforzata dal monopolio dei mezzi di informazione e dal cosiddetto capitalismo della sorveglianza. Paradossalmente, il dilagare dell'ideologia dei diritti ha innescato il crepuscolo dei doveri, mentre la chiamata alle armi con la scusa della lotta all'intolleranza ha instaurato un regime di sorveglianza.

Rimane quindi l'eterno e angoscioso interrogativo: che fare? Un suggerimento lo dà Marcello Veneziani nella prefazione: fare ciascuno la propria parte, fino in fondo, e confidare nelle sorprese e negli imprevisti della storia. In fondo, chi avrebbe mai immaginato che l'Unione Sovietica potesse squagliarsi come un gelato al sole, o che il soglio pontificio potesse essere condiviso da due Pontefici?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica