Una grande Jentsch in un film con poche emozioni

Una grande Jentsch in un film con poche emozioni

LA ROSA BIANCA
Nella Monaco del 1943 un manipolo di studenti combatte Hitler a suon di volantini. Una resistenza pacifica che pure porterà alla ghigliottina Sophie Scholl, la coraggiosa capofila del gruppo.

Ecco il terzo grado della Gestapo, l’ultima sigaretta, lo straziante addio ai genitori.
Anche se la protagonista, Julia Jentsch, è molto brava, il taglio da inchiesta televisiva, con le interviste ai familiari superstiti, fa calare le emozioni.

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