Gravi i danni alla pelle per l'eccesso di sole estivo

Piccole lesioni isolate o multiple con forme diverse, come macchie piatte, placche ruvide e squamose, leggermente arrossate, presenti per lo più sulle aree della pelle esposte al sole. Possono causare prurito, bruciore, sensibilità alla palpazione. Questi disagi rivelano la cheratosi attinica, una patologia della cute correlata all'avanzare dell'età, alla predisposizione genetica, ma soprattutto all'effetto dell'esposizione ai raggi solari.
«É una forma di carcinoma allo stadio iniziale», spiega Giampiero Girolomoni, professore ordinario di dermatologia e direttore della clinica dermatologica dell'università degli studi di Verona. «Le lesioni attiniche sono molto antiestetiche e ciascuna potenzialmente pericolosa perché a rischio di evoluzione maligna. Non è possibile prevedere, quale e quando una delle numerose lesioni, andrà incontro ad una progressione in carcinoma squamoso cellulare, tumore maligno che richiede una diagnosi precoce e un trattamento adeguato di tutte le lesioni». L'età è un fattore di rischio importante.
«Dopo i 70 anni un terzo della popolazione maschile è colpito da cheratosi attinica soprattutto a causa di una maggiore e prolungata esposizione ai raggi solari», aggiunge Girolomoni. Si ritiene che tra i 30 e i 70 anni, ne soffre il 16 per cento della popolazione. In Italia la patologia riguarda circa l'1,4 per cento della popolazione sopra i 45 anni e il 3 per cento dopo i 74. L'avanzamento terapeutico, in questo ambito, oggi è rappresentato da una innovativa terapia topica: un gel a base di ingenolo mebutato, rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale. «L'ingenolo mebutato è un prodotto attivo sulle cheratosi attiniche e sul campo di cancerizzazione, agisce efficacemente e rapidamente e richiede solo 2-3 giorni di applicazione», afferma Giovanni Pellacani, professore ordinario di dermatologia e direttore della clinica dermatologica dell'università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

«Il farmaco presenta un meccanismo di azione duplice. Inizialmente genera una necrosi del tessuto attraverso un'azione diretta sui mitocondri, seguito da una risposta immunitaria guidata da granulociti neutrofili, cellule addette alla difesa immunitaria».

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