Guadagnino si fa in quattro: "Dirigo anche Julia Roberts"

Il regista chiude la Mostra del nuovo cinema di Pesaro. Quasi pronto il suo film "Queer" con Daniel Craig

Guadagnino si fa in quattro: "Dirigo anche Julia Roberts"
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È un Luca Guadagnino (foto) brillante e in vena di grande creatività quello che ha chiuso la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, incontrando il pubblico e togliendo il velo sui suoi molti progetti cinematografici. «Dovrebbero essere quattro, se ho contato bene» dice lui senza nascondersi dietro al dito del mistero o della sempre temuta scaramanzia.

Tutto sotto la luce del sole. O quasi. Perché di questi titoli futuri e futuribili nessuno ha visto - ancora - nulla. Il primo a uscire in ordine cronologico sarà Queer, un film dalle molte scene erotiche, scandaloso e trasgressivo. «È la mia opera più personale, spero piaccia» anticipa. La sceneggiatura è di Justin Kuritzkes, lo stesso di Challengers, e s'ispira all'omonimo romanzo di William S. Borroughs. Il protagonista è Lee - Daniel Craig, reduce da 007, che - fuggito da un arresto per droga - s'innamora di un tossicodipendente, inizialmente restio a concedersi ma poi lesto a rendere i desideri sessuali di Lee un'autentica ossessione. Non è la prima volta che Guadagnino fa incursioni nella sessualità, soprattutto di ambito gay. Il film è quasi pronto - manca solo il mix - e potrebbe essere presentato a Venezia.

«L'8 luglio invece mi trasferirò a Londra per il primo set di After the hunt in cui dirigerò Julia Roberts, Andrew Garfield e la mia amica Chloe Sevigny». La ex Pretty woman sarà una docente universitaria con la vita sconvolta dalle rivelazioni della sua migliore allieva che accusa un apprezzato prof e minaccia di rivelare oscuri segreti. «È un omaggio al cinema bergmaniano di Woody Allen» spiega aggiungendo che in carniere c'è anche Joie de vivre, un documentario su Bernardo Bertolucci arricchito dalla conoscenza diretta che di lui ne ebbe lo stesso Guadagnino.

Più in là nel tempo arriverà Camere

separate dal romanzo di Pier Vittorio Tondelli, storia di un amore gay autobiografico, perché Leo, il protagonista, è la controfigura dello stesso scrittore. Ma qui siamo ancora al palo. Anche se l'attesa si fa già sentire.

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