Guerra in casa Fallaci La sorella: «Falsa la firma sul testamento di Oriana»

Pare proprio che Oriana Fallaci, e la sua eredità, non abbia alcuna possibilità di riposare in pace. Le beghe della famiglia Perazzi-Fallaci sono di nuovo finite in tribunale. Ieri infatti un esposto sul testamento di Oriana Fallaci è stato presentato in Procura a Firenze da Paola Fallaci, sorella della famosa giornalista e scrittrice. Nell’atto, secondo fonti giornalistiche, si sostiene che la firma di Oriana Fallaci in calce al documento, che nomina come erede e curatore di tutta la produzione intellettuale e erede universale il nipote Edoardo Perazzi, sarebbe falsa.
La notizia del probabile riaccendersi di una battaglia legale è stata confermata anche dallo stesso nipote di Oriana Fallaci, Edoardo (che è anche il figlio di Paola), erede universale della scrittrice. E mentre pare che la procura abbia già messo in atto degli accertamenti, Edoardo Perazzi si dice assolutamente tranquillo: «Sono accuse fantasiose e prive di fondamento... Il testamento è chiaro e ho fiducia nella magistratura. Gli accertamenti che sta conducendo la Procura non potranno che far emergere ciò che è evidente». Quanto alla firma: «Si sostiene sia fasulla. Figuriamoci. Quel testamento è stato firmato negli Stati Uniti, davanti a testimoni, avvocati e a una corte». E secondo lui i moventi che hanno spinto sua madre a questo gesto sono assolutamente chiari: «Mi sembra evidente: l’eredità. Niente di più e niente di meno... Mi è caduta in testa l’ennesima tegola. Quanto abbia rispettato le volontà di mia zia lo dimostra anche il mio operato. Per questo sono tranquillo».
E su come sia stato redatto il testamento e sulla sua regolarità, sembra non aver alcun dubbio anche Daniela Di Pace, storica assistente di Oriana, e che pur non essendo parte in causa nelle questioni legali ha un ricordo molto nitido di come si sono svolti i fatti prima che la grande giornalista si spegnesse nel 2006. Racconta al Giornale: «Quello che è stato fatto dalla signora Fallaci è tutto regolare ed autentico. Lei era a New York con due testimoni, uno era la sua segretaria, l’altro era il console Bandini... Subito dopo aver firmato, per di più, mi ha telefonato per dirmi che aveva nominato come unico erede universale Edoardo Perazzi. Mi ricordo, posso testimoniare davanti a un giudice tutti i dettagli. Mi disse che i testimoni erano venuti vestiti di nero, “sembravano dei becchini...”, così mi ha detto e io ci ho scherzato sopra dicendole che in America per certe cose ci si mette eleganti. Ma lei insisteva: “Dei becchini, dei becchini...”. La sorella non è stata inserita nel testamento perché per tutta la vita è stata mantenuta da Oriana... La casa di via Prati a Firenze, poi l’aveva comprata Oriana e Paola l’ha venduta subito dopo la sua morte. Ora accanirsi contro il proprio figlio per una questione di soldi mi sembra riprovevole. E non è nemmeno venuta in clinica a visitare Oriana morente».

E la questione economica non è irrilevante: la parte centrale del testamento, poche righe firmate negli Usa, è costituita da alcune proprietà immobiliari, tra cui la casa newyorkese di Oriana Fallaci, ed i diritti sulle sue pubblicazioni. Tra questi anche quelli sul libro uscito postumo, Un cappello pieno di ciliege, la cui pubblicazione è stata curata proprio dal nipote.

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