da Venezia
Da tanti anni ospitava strutture ospedaliere. Chi si è aggiudicato allasta la perla della laguna veneziana vorrebbe farne unoasi per turisti. Ma per ora, il rischio è che lisola delle Grazie torni alla sua antica vocazione: la polveriera. Dopo lasta di ieri sono iniziati i «botti»: si profila un duro contenzioso tra azienda sanitaria e Comune di Venezia sulla proprietà dellisola. E non solo. A opporsi alla cessione sono scesi in campo i «contras» ambientalisti.
Una vera cavalcata di movimenti no-aste, forum dove i paladini della proprietà demaniale gridano alloltraggio contro lamata terra, lisola a un passo dalla Giudecca, aggiudicata provvisoriamente alla Giesse Investimenti srl di Treviso. Il legittimo proprietario, all'apertura delle buste nella sede di via don Tosatto, a Mestre, doveva essere l'Ulss 12, ma sembra che non si trovino le carte in grado di attestare il passaggio di proprietà dal Comune di Venezia allAzienda sanitaria. In attesa della possibile impugnazione, il nuovo proprietario è per ora la società trevigiana, prima classificata con unofferta sonante di 8 milioni 621mila euro, quasi 3 milioni in più rispetto al prezzo base di 6 milioni e 200mila euro. Una ventina i compratori a fare la corte allisola detta la «Cavancìla», striscia di barena lagunare ceduta ai monaci di San Giorgio nel X secolo, poi ridottisi a cinque aspiranti, tutti scalzati dall'offerta della Giesse (seconda, con 8 milioni 210mila euro, la società pugliese Le Grazie srl di Galatina, Lecce). Contro laggiudicazione, gli ambientalisti si stanno scatenando nei forum internet tuonando contro i progetti turistici che trasformeranno l'isola in una struttura ricettiva con alberghi sfavillanti di stelle, only the rich. Molti sperano nelle mosse legali del Comune che potrebbe rivendicarne la proprietà. «Ovviamente, non ci dispiacerebbe incassare quei soldi...», sorride, ma neanche tanto, l'assessore comunale al Patrimonio, Mara Rumiz: «Stiamo facendo le verifiche; se risultasse che siamo noi i proprietari, agiremo di conseguenza». Si ripeterebbe il famoso caso «San Servolo», contenzioso tra l'Ulss 12 e la Provincia di Venezia, in cui fu questultima a vincere la battaglia per la proprietà dellisola.
Sicuro di sé e durissimo il direttore dellUlss 12, Antonio Padoan: «LUlss ha sempre usato come propria la struttura da almeno cinquant'anni e il Comune stesso ha fatto sempre riferimento alle Grazie come isola dellUlss. Infine cinque anni fa, in una transazione su alcuni debiti, il Comune ha dichiarato di non aver alcuna rivendicazione sulle Grazie». Morale del discorso: «L'isola è nostra, quindi la vendita è assolutamente regolare; chi solleva polveroni lo fa soltanto per banditismo politico».
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