I missili di Kim e i soldi di Putin: quanto valgono gli affari tra Russia e Corea del Nord

Secondo le intelligence di Stati Uniti e Corea del Sud gli affari tra Russia e Corea del Nord starebbero andando a gonfie vele. Putin avrebbe sborsato svariati miliardi di dollari per acquistare armi da Pyongyang

I missili di Kim e i soldi di Putin: quanto valgono gli affari tra Russia e Corea del Nord
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Milioni di munizioni in cambio di miliardi di dollari. Secondo le intelligence di Stati Uniti e Corea del Sud gli affari tra Russia e Corea del Nord starebbero andando a gonfie vele. In particolare, un funzionario sudcoreano ha spiegato che Pyongyang avrebbe spedito container che potrebbero contenere ingenti quantità di proiettili di artiglieria a Mosca, consentendo a Vladimir Putin di continuare il suo assalto all'Ucraina mentre le scorte di munizioni di Kiev diminuiscono. Le armi che Kim Jong Un avrebbe spedito a Putin (il condizionale è d'obbligo) varrebbero un bel po' di denaro, mentre il sostegno economico che il leader nordcoreano sta ricevendo da Putin rappresenta probabilmente alcuni dei maggiori guadagni mai ottenuti dallo stesso Kim da quando è diventato capo di Stato della Nord Corea nel 2011.

Gli affari tra Kim e Putin

Il ministro della Difesa sudcoreano, Shin Won Sik, ha detto che la Corea del Nord avrebbe inviato circa 6.700 container in Russia, accelerando il ritmo delle spedizioni da quando Putin ha tenuto un vertice con Kim lo scorso settembre. I suddetti contenitori potrebbero contenere circa 3 milioni di proiettili da 152 mm. Mosca, in cambio, fornirebbe al Nord cibo, materie prime e parti utilizzate nella produzione di armi, ha aggiunto il ministro di Seoul. Gli aiuti alimentari avrebbero aiutato Kim a stabilizzare i prezzi per i beni di prima necessità. A detta degli analisti è probabile che i trasferimenti militari tra i due Paesi aumentino. Non solo: la Russia sarebbe disposta ad inviare più tecnologia militare al partner asiatico, e questo potrebbe aumentare la capacità di Pyongyang di minacciare l'intera regione con nuovi armamenti.

L'Ucraina sostiene che la Corea del Nord abbia fin qui trasferito alla Russia 1,5 milioni di proiettili di artiglieria e un numero imprecisato di missili. Mosca e Pyongyang continuano invece a respingere al mittente ogni accusa. Nel frattempo, le immagini dei satelliti commerciali hanno mostrato navi mercantili fare la spola tra il porto nordcoreano di Najin e quello di Dunay. La Casa Bianca ha affermato di aver monitorato alcune di queste spedizioni mentre viaggiavano su rotaia attraverso la Russia per essere immagazzinate in depositi controllati da Mosca e situati vicino al fronte ucraino.

Quanto incassa Pyongyang

Fare calcoli è difficile. Ipotizzando che il Nord abbia spedito al Cremlino 2 milioni di proiettili da 152 mm, e considerando che ciascuno vale circa 3-4 mila dollari, Pyongyang potrebbe aver riscosso da Mosca una cifra compresa tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari. Escludendo eventuali missili e altre mercanzie. Se così fosse si tratterebbe di una somma enorme per un Paese il cui pil annuo è stimato in circa 25 miliardi di dollari. Certo, quelle munizioni potrebbero essere difettose, e non è da escludere che Kim abbia fatto un buono sconto al nuovo amico Putin. Resta il fatto che il meccanismo, sempre secondo i funzionari Usa e sudcoreani, sarebbe ormai ben oliato. E starebbe soddisfacendo entrambe le parti.

Nel frattempo, mentre il commercio tra Corea del Nord e Russia procede, e con la guerra ormai giunta al suo terzo anno, il flusso di aiuti militari statunitensi a Kiev è

sempre più minacciato. Oltre a ciò, l’Unione Europea ha inviato solo circa il 30% del milione di proiettili di artiglieria totali che si era impegnata a consegnare agli ucraini entro marzo. La situazione è insomma complicata.

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