"È ricercata in Russia". Schiaffo di Putin all'Ue: ora vuole arrestare la premier estone

Kaja Kallas è accusata di "azioni ostili contro la Russia e contro la sua memoria storica". Nella lista anche un ministro lituano

"È ricercata in Russia". Schiaffo di Putin all'Ue: ora vuole arrestare la premier estone
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L'establishment di Mosca decide di allargare sempre più la lista dei nemici, o meglio dei ricercati: oggi è toccato alla premier estone Kaja Kallas, secondo quanto riporta Ria Novosti citando la banca dati del ministero dell'Interno russo. "Kaja Kallas , 17 giugno 1977. Motivo della perquisizione: ricercata ai sensi di un articolo del codice penale", recita la scheda personale. Il ministero dell'Interno di Mosca ha inserito nella lista dei ricercati anche il sottosegretario di Stato Taimar Peterkop e il ministro della Cultura lituano Simonas Kairys. Secondo il Moscow Times, il mandato di arresto nei confronti di Kallas è stato emesso in relazione alle sue dichiarazioni a favore dello smantellamento di un monumento di epoca sovietica nella città di Narva, al confine con la Russia.

Le indagini su Kallas e Peterkop

Inizialmente, non era stato specificato l'articolo penale in base al quale Kallas viene perseguita ed è stata inserita nella lista dei ricercati. Secondo fonti della polizia citate dalla Tass, era stato aperto un caso contro Kallas e Peterkop per la distruzione e il danneggiamento di monumenti ai soldati sovietici". Entrambi "sono stati inseriti nella lista dei ricercati come parte di questo caso, aveva riferito la fonte all'agenzia. Nel frattempo, non più tardi della settimana scorsa, la Russia aveva convocato gli incaricati d'affari di Estonia, Lettonia e Lituania, accusandoli di "sabotaggio" delle elezioni presidenziali russe di marzo rifiutandosi di garantire la sicurezza dei seggi elettorali nelle ambasciate russe sul loro territorio. A metà gennaio, Lettonia ed Estonia hanno deciso di porre fine ai loro accordi di assistenza legale con la Russia, adducendo come motivo l'attacco di Mosca all'Ucraina. A gennaio, inoltre, l'Estonia ha rifiutato anche la proroga del permesso di soggiorno del capo della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca, cittadino russo, ritenendo che rappresentasse un rischio per la sicurezza nazionale.

Peskov svela le ragioni di Mosca contro Kallas

Ma è stato poi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a chiarire la vicenda: la premier Kallas e altri dirigenti di Paesi baltici sono stati inseriti nella lista dei ricercati di Mosca per "azioni ostili contro la Russia e contro la sua memoria storica". Secondo quanto riportato dalla Tass, a carico di Kallas è stato aperto un dossier per la distruzione e il danneggiamento di monumenti ai soldati sovietici. La Tass aggiunge che a settembre scorso il Comitato investigativo russo aveva accusato in contumacia oltre 170 cittadini stranieri, tra cui cittadini di Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia e Ucraina, come imputati in casi di profanazione e distruzione di monumenti ai soldati sovietici.

Le accuse potrebbero però iscriversi "banalmente" all'interno di un clima di progressivo incancrenimento dei rapporti tra Mosca e i Paesi Baltici, che ha visto un logorio progressivo dallo scoppio della guerra in Ucraina in poi. "La Russia si prepara al confronto militare con l'Occidente entro il prossimo decennio": a lanciare un nuovo allarme sui propositi di Mosca è stata proprio l'intelligence estone come reazione al caso di Kallas. Parlando con i giornalisti, Kaupo Rosin, capo dei servizi segreti di Tallinn ha avvertito: "La Russia ha scelto un percorso di confronto a lungo termine...e il Cremlino probabilmente anticiperà un conflitto con la Nato entro il prossimo decennio". Secondo Rosin, un attacco russo è altamente improbabile nel breve periodo, in parte perché Mosca ha le truppe impegnate in Ucraina e in parte per la mobilitazione delle forze europee. Ma, ha ammonito, "se non saremo preparati, le probabilità di un attacco militare russo saranno maggiori".

La candidatura di Kallas alle europee

Kallas è in lizza per le elezioni europee, sebbene la sua candidatura viva ancora un certo margine di incertezza. "Essere spitzenkandidat dei liberali "credo sia un grande onore non per me ma anche per l'Estonia, perché siamo un piccolo paese e abbiamo un riconoscimento anche nella famiglia liberale.

A lei è stato chiesto di dare energia alla campagna liberale, ma non ho ancora deciso, perché sono la prima ministra dell'Estonia e non c'è alcuna possibilità per i liberali di essere effettivamente il presidente della Commissione europea" ha dichiarato Kallas alla stampa alla presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a Tallinn."Quindi, se appoggiassi i liberali, lo farei solo per sostenere i liberali e non per essere il loro vero contendente alla presidenza della Commissione europea", ha spiegato.

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