Gli Stati Uniti hanno sequestrato il primo carico di armi iraniane dirette ai ribelli Houthi. Giovedì 11 gennaio, i Navy Seals in servizio sulla base navale mobile Uss Lewis B. Puller hanno assaltato un’imbarcazione al largo delle coste della Somalia, nelle acque internazionali del Mar Arabico. La notizia è stata diffusa dal Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom).
USCENTCOM Seizes Iranian Advanced Conventional Weapons Bound for Houthis
— U.S. Central Command (@CENTCOM) January 16, 2024
On 11 January 2024, while conducting a flag verification, U.S. CENTCOM Navy forces conducted a night-time seizure of a dhow conducting illegal transport of advanced lethal aid from Iran to resupply Houthi… pic.twitter.com/yg4PuTZBh7
Gli uomini delle forze speciali hanno effettuato il blitz con il supporto di elicotteri e droni. Una volta saliti a bordo del dau, una tradizionale barca a vela araba, hanno rinvenuto testate, sistemi di propulsone e di guida utilizzati nei missili balistici a medio raggio e nei vettori da crociera che i terroristi yemeniti lanciano contro i mercantili nel Mar Rosso dal novembre 2023, oltre a componenti per sistemi di difesa aerea. I quattordici membri dell’equipaggio sono finiti in manette, in attesa di essere processati secondo il diritto internazionale, mentre l’imbarcazione è stata affondata.
“È chiaro che l’Iran continua a inviare aiuti letali avanzati agli Houthi. È un altro esempio di come semini instabilità in tutta la regione, in diretta violazione della risoluzione di sicurezza 2216 delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, ha dichiarato il generale Michael Erik Kurilla. “Continueremo a lavorare con i partner regionali e internazionali per scoprire e bloccare questi tentativi e, in ultima analisi, per ristabilire la libertà di navigazione”. È la prima volta dal 2019 che gli Stati Uniti riescono a entrare in possesso di componenti per missili di fabbricazione iraniana. Dal giorno dell’operazione risultano ancora dispersi due soldati e il Centcom ha assicurato che le ricerche proseguono in tutta l’area.
Si è trattato sicuramente di un successo importante per le forze Usa nella nuova fase delle ostilità apertasi a seguito dei raid delle forze americane e britanniche contro le postazioni degli Houthi in territorio yemenita. Secondo diversi analisti, però, le operazioni occidentali hanno rafforzato i ribelli. "Stanno ottenendo ciò che vogliono, ovvero apparire come l'attore regionale più coraggioso quando si tratta di affrontare la coalizione internazionale, che è in gran parte a favore di Israele e non si preoccupa della popolazione di Gaza", ha dichiarato Laurent Bonnefoy, ricercatore sullo Yemen presso l’Istituto di studi politici di Parigi, secondo cui le azioni dei ribelli "generano loro una qualche forma di sostegno, sia a livello internazionale che interno".
Gli ha fatto eco Mustapha Noman, analista ed ex diplomatico del Paese: “Penso che sognino di essere attaccati dagli americani o dagli israeliani perché questo li trasformerà in una vera forza di 'resistenza’”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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