Bradley contro T-90: così il blindato Usa sventra il tank russo

In un video diffuso sui social, il tank della Federazione viene colpito e distrutto dal cannone automatico del corazzato americano. Un segnale che l'esercito russo non potrebbe competere con la Nato

Bradley contro T-90: così il blindato Usa sventra il tank russo
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Pare che anche i carri armati più moderni schierati dall’esercito russo non siano in grado di competere con mezzi occidentali che ormai hanno trent’anni di servizio sulle spalle. In un video diffuso sui social, si vede un tank T-90M della Federazione venir ripetutamente colpito e distrutto da un Ifv (Infantry fighting vehicle) Bradley americano fornito alle forze armate ucraine.

Nel breve filmato condiviso su X, il carro russo sembra essere completamente impotente di fronte all’assalto del blindato statunitense. Non risponde al fuoco, continua ad avanzare nonostante la raffica di proiettili e, pochi secondi dopo aver accennato una retromarcia, viene squarciato da un’esplosione nella parte frontale. Il primo T-90M è entrato in servizio nel 2020 e i media russi lo hanno ripetutamente salutato come “il veicolo corazzato più avanzato” a disposizione dell’esercito di Putin. Secondo l’agenzia stampa Tass, è dotato di un motore più potente e di un’elevata capacità di sopravvivenza. Sarebbe inoltre capace di operare anche nelle ore notturne, grazie a sistemi di vista multicanale, e di scambiare informazioni in tempo reale con altri veicoli da combattimento. Qualità che, all’evidenza, sono state gonfiate dalla propaganda e fanno sorgere molti dubbi sulla capacità di questi tank di primeggiare in un confronto diretto con le controparti occidentali come l’americano M1 Abrams.

L’Ifv Bradley, di cui ne sono stati consegnati 200 all’Ucraina nella variante M2, è entrato in servizio presso l’esercito degli Stati Uniti nel 1981. Oltre a essere dotato di un’armatura in acciaio e alluminio in grado di bloccare munizioni ad alta penetrazione da 30 millimetri, il blindato monta anche un sistema di corazza reattiva che ne aumenta le capacità difensive contro razzi e armi anticarro. La sua arma principale è il cannone M242 Bushmaster da 25 millimetri, una chain gun a doppia carica e controllo remoto equipaggiata con proiettili perforanti e ad alto potenziale esplosivo con una gittata massima di circa 2 chilometri (1.2 miglia). L’arma è in grado di sparare fino a 500 colpi al minuto. Nel caso in cui si trovi ad affrontare mezzi pesantemente corazzati, il Bradley è dotato di un doppio lanciatore di missili a radiofrequenza Tow-2B. In un’occasione, un solo blindato è riuscito a distruggere ben due tank russi utilizzando proprio questi razzi. Il mezzo non è però perfetto. In particolare, pare che abbia maggiori difficoltà a percorrere le piane fangose dell’Ucraina rispetto ai Bmp russi e non è disponibile in una variante anfibia.

Durante la controffensiva del 2023, svariati Bradley sono stati distrutti dalle mine e dall'artiglieria di Mosca.

L'esercito di Kiev, dunque, ne ha a disposizione un numero ridotto e, per quanto abbiano dimostrato più volte la loro efficacia, essi rischiano di essere spazzati via dalla superiorità numerica e di volume di fuoco schierata sul campo dalle truppe di Putin. Il fatto che questi blindati siano in grado di sconfiggere i carri armati più moderni dell'arsenale russo è però un chiaro avviso allo zar, nell'improbabile caso in cui decidesse di imbarcarsi in un'avventura militare contro la Nato.

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