Carri armati israeliani in Cisgiordania, è la prima volta dal 2002. Hamas: "Tregua a rischio"

Raid aerei nel sud del Libano e tank schierati nei Territori. Intanto, dopo il rinvio della liberazione di 620 prigionieri palestinesi, Hamas alza la voce contro Israele

Carri armati israeliani in Cisgiordania, è la prima volta dal 2002. Hamas: "Tregua a rischio"
00:00 00:00

Situazione sempre più tesa tra israeliani e palestinesi. L’esercito con la stella di David ha schierato i propri carri armati in Cisgiordania: è la prima volta dall’operazione "Scudo difensivo" del 2002 che i tank dell’Idf operano in questa terra. Il Times of Israel scrive che le truppe della Brigata di fanteria Nahal e dell’Unità di commando Duvdevan, hanno dato il via alle operazioni in diversi villaggi vicino a Jenin. Allo stesso tempo, un plotone della 188ma Brigata corazzata si sta preparando a operare a Jenin, città di circa 50mila abitanti. I media palestinesi hanno pubblicato alcune immagini che mostrano tre carri armati in quell’area.

Svuotati tre campi profughi

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato all’Idf di rimanere per il prossimo anno in tre campi profughi della Cisgiordania, che sono stati sgomberati da terroristi e civili e di non permettere a nessuno di tornare. "Finora 40mila palestinesi sono stati evacuati dai campi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, e ora sono vuoti. Anche l’attività dell’Unrwa è stata interrotta", afferma Katz. L’Idf sta sgomberando i "nidi del terrore" dai terroristi e distruggendo infrastrutture e armi "su vasta scala. Ho ordinato all’esercito - prosegue il ministro - di prepararsi per una lunga permanenza".

Hamas: "Tregua a rischio"

Nel continuo braccio di ferro diplomatico-mediaticio, intanto, Hamas accusa Israele di "mettere in serio pericolo l'intero accordo di tregua" dopo la decisione del governo israeliano di rinviare il rilascio di 620 prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati in cambio del ritorno di sei ostaggi israeliani a Gaza. Lo stop è stato deciso per protestare contro le umilianti cerimonie che avvengono ad ogni liberazione degli ostaggi. "Ritardando il rilascio dei nostri prigionieri - ha dichiarato Bassem Naïm, alto funzionario del movimento islamico - il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo" di tregua. L'esponente di Hamas invita poi i mediatori, "in particolare gli Stati Uniti", a "fare pressione sul nemico affinché applichi l'accordo e rilasci immediatamente questo gruppo di prigionieri".

Raid aerei nel sud del Libano

Israele muove le sue pedine anche a Nord, con l'esercito che conferma gli attacchi aerei nel sud del Libano. Uno degli obiettivi - riporta il Times of Israel - era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi.

L’Idf afferma che l’attività di Hezbollah nel sito è una "violazione delle intese tra Israele e Libano". L’Idf, inoltre, afferma di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel sud del Libano, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica