La cellula uzbeka, la pista turca, l'Iran: Israele teme il rapimento del rabbino Kogan

L'auto dell'emissario Chabad è stata ritrovata in una cittadina non lontana da Dubai. Potrebbe trattarsi di una cellula uzebka armata da Teheran

La cellula uzbeka, la pista turca, l'Iran: Israele teme il rapimento del rabbino Kogan
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Il rabbino Zvi Kogan potrebbe essere stato rapito o ucciso. L'auto dell'emissario Chabad di origini moldave scomparso negli Emirati Arabi Uniti nei giorni scorsi è stata, infatti, ritrovata abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai, accrescendo i timori di chi temeva per la sua sorte.

La cellula uzbeka

I funzionari israeliani sospettano che Kogan, che gestiva il supermercato kosher Rimon a Dubai, possa essere caduto nella trappola di tre cittadini uzbeki che in seguito sono fuggiti in Turchia. Il Mossad ha avviato un'indagine "intensiva", bollando la sparizione di Kogan come un attacco terroristico. I funzionari di Tel Aviv ritengono che la presunta cellula uzbeka sia stata assoldata dall'Iran. Le prime indagini suggeriscono che Kogan sia stato seguito dai sospettati dopo aver lasciato il suo negozio. La sua auto è stata poi ritrovata abbandonata, mentre il suo cellulare risulta spento.

Le autorità israeliane stanno ora lavorando a stretto contatto con la Turchia per localizzare i sospettati, sebbene i rapporti tra Ankara e Tel Aviv sono ai minimi storici, avendo Recep Erdogan rotto recentemente le relazioni diplomatiche con Israele. Nel frattempo, una delegazione israeliana di alto livello è stata inviata negli Emirati Arabi Uniti per seguire le indagini. I media israeliani, citando fonti di sicurezza anonime, hanno riferito che Kogan era scomparso dal mezzogiorno di giovedì, e che potrebbe essere stato rapito.

Le indagini ad Abu Dhabi

L'ufficio del primo ministro israeliano ha dichiarato che i servizi segreti e di sicurezza del Paese stanno conducendo indagini ad Abu Dhabi. Il Mossad ha comunicato che, dopo la sua scomparsa, le informazioni fornite indicano che si tratta di un incidente terroristico, e che nel Paese è in corso un'indagine attiva. In un avviso ai viaggiatori è stato comunicato ai cittadini israeliani che "nelle principali città o nei luoghi in cui si svolgono dimostrazioni o proteste, nascondete qualsiasi cosa che possa identificarvi come israeliani o ebrei". Il servizio di consulenza per i viaggi del governo israeliano avverte i cittadini di "evitare viaggi non necessari" negli Emirati Arabi Uniti, poiché "sono in corso attività terroristiche negli Emirati Arabi Uniti, che costituiscono un rischio reale per gli israeliani che soggiornano/visitano il Paese".

La mano dell'Iran negli Emirati

I funzionari degli Emirati Arabi Uniti non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commenti. I media statali degli Emirati Arabi Uniti non avevano riferito della scomparsa fino a questa sera. I funzionari ebraici locali negli Emirati hanno rifiutato anch'essi di commentare la notizia. Sebbene la dichiarazione israeliana non abbia menzionato l'Iran, in passato i servizi segreti iraniani hanno eseguito rapimenti negli Emirati Arabi Uniti. L'Iran è sospettato di aver rapito e poi ucciso il cittadino britannico iraniano Abbas Yazdi a Dubai nel 2013, sebbene Teheran abbia negato il coinvolgimento. Stessa cosa dicasi per il cittadino tedesco-iraniano Jamshid Sharmahd nel 2020 da Dubai, riportandolo a Teheran, dove è stato giustiziato in ottobre.

Gli Emirati Arabi Uniti ospitano una fiorente comunità ebraica, con sinagoghe e attività commerciali che si rivolgono ai clienti kosher. Tuttavia, le guerre in Medio Oriente hanno scatenato una profonda rabbia tra gli emiratini, gli arabi e gli altri gruppi che vivono nell'area.

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