Cisgiordania, spari contro un bus israeliano: 3 morti

Inizio di anno di sangue in Cisgiordania

Cisgiordania, spari contro un bus israeliano: 3 morti
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Un autobus che trasportava israeliani nella Cisgiordania occupata è stato colpito da un attacco che ha ucciso almeno tre persone. Il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom ha dichiarato che almeno altre sei persone sono rimaste ferite. L'attacco è avvenuto nel villaggio palestinese di Al-Funduq, una delle principali direttrici est-ovest che attraversano il territorio. L'identità dell'aggressore e delle persone uccise non è stata immediatamente nota.

Le vittime, dichiarate morte sul posto, sono due donne sulla sessantina e un uomo sulla quarantina, mentre altre 7 persone sono rimaste ferite, tra cui l'autista, un uomo di 63 anni, ora in gravi condizioni; e una donna sulla sessantina. L'esercito israeliano ha riferito che l'attacco è stato compiuti da due palestinesi che sono fuggiti in auto nei pressi di Kedumim. Le Forze di difesa israeliane affermano in una dichiarazione che l'esercito sta cercando di stanare i responsabili con posti di blocco nelle vicinanze del luogo dell'attacco. Diversi villaggi sono stati circondati.

In seguito all'attentato, il discusso ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha dichiarato che il villaggio palestinese, insieme alle città di Nablus e Jenin, dovrebbe essere trattato come la città di Jabalia, a Gaza, al fine di prevenire ulteriori attacchi. "Il terrorismo in Giudea e Samaria e il terrorismo da Gaza e dall'Iran sono lo stesso terrorismo e devono essere sconfitti - ha detto - Coloro che confidano che l'Autorità Palestinese mantenga la sicurezza dei cittadini israeliani si svegliano in una mattina in cui i terroristi tornano a massacrare i residenti ebrei". Smotrich ha chiesto che Benjamin Netanyahu convochi una riunione urgente del Gabinetto. Quest'ultimo ha espresso le proprie condoglianze per i tre concittadini uccisi nell'attacco terroristico: "Raggiungeremo gli spregevoli assassini e li consegneremo alla giustizia, insieme a tutti coloro che li hanno aiutati - ha dichiarato - Nessuno sarà risparmiato".

Ieri sera, un ragazzo di 17 anni è stato ucciso durante un raid dell'esercito israeliano vicino a un campo profughi a Nablus. Moataz Ahmed Abdel-Wahab Madani, hanno riferito fonti dell'Anp, è stato ucciso e altri due palestinesi sono rimasti feriti alle gambe "dai proiettili delle forze di occupazione israeliane". Secondo un comunicato del ministero della Sanità dell'Autorità palestinese, i soldati hanno sparato a un gruppo di giovani che si trovava su una collina vicino al campo profughi di Askar, a est della città di Nablus.

Ieri in un'operazione congiunta con l'Idf e l'agenzia di sicurezza Shin Bet, la polizia ha dichiarato che gli agenti della Polizia di frontiera sotto copertura hanno cercato di arrestare Hassan Rabiàa, ricercato per coinvolgimento in attività terroristiche. Durante i tentativi di arresto a Meithalun, Rabiàa ha aperto il fuoco contro le truppe mentre cercava di fuggire. Gli agenti della Polizia di frontiera hanno risposto al fuoco, uccidendolo. Secondo la polizia, sul suo corpo sono state trovate due pistole. A casa di Rabiàa, le truppe hanno sequestrato un fucile da caccia, bombe a tubo, parti di armi e 96.000 shekel in contanti.

Sempre nella proprietà di Rabiàa, l'Idf afferma che le truppe hanno trovato un laboratorio di fabbricazione di esplosivi, che è stato poi demolito. Diciannove palestinesi ricercati sono stati arrestati dalle truppe durante la notte.

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