"Risposta schiacciante". Khamenei minaccia Usa e Israele. Tel Aviv mette a punto lo "scudo laser"

La Guida Suprema rincara la dose minacciando una rappresaglia schiacciante: ore cruciali e di attesa sul come e il quando. Israele prepara le sue nuove difese

"Risposta schiacciante". Khamenei minaccia Usa e Israele. Tel Aviv mette a punto lo "scudo laser"
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Sono ore febbrili per il mondo intero: mentre cresce l'attesa per le elezioni Usa, il fiato resta sospeso per via del conflitto a episodi fra Israele e Iran. Teheran nelle ultime ore ha inviato più segnali che indicherebbero un attacco imminente, o comunque un'accelerazione dei preparativi: resta solo da capire se la rappresaglia arriverà prima o dopo le elezioni americane.

Le minacce di Teheran

Quanto la Repubblica Islamica stia bluffando o meno, difficile capirlo. Nell'ultima settimana abbiamo assistito a un florilegio di proclami che hanno definito, di volta in volta, la risposta come "significativa", "brutale", "definitiva", "dolorosa": gli aggettivi si sprecano per una vendetta che, secondo gli analisti, potrebbe avere corto respiro per chiudere la partita più in fretta possibile. Ha parlato spesso, in questi giorni, anche l'ayatollah Khamenei, che ha minacciato un "iniziativa schiacciante". "La risposta al regime sionista è sicura — ha dichiarato invece il generale Ali Fadavi, vicecapo dei pasdaran —, possiamo colpire tutto ciò che vogliamo in una sola operazione". E il suo diretto capo, il generale Hosein Salami, ha descritto la vendetta contro Israele come "inimmaginabile".

Cos'è Iron Beam

Intanto, in Israele, è al massimo lo stato di allerta per un attacco che potrebbe colpire ovunque e in qualsiasi momento. A meno che non venga "telefonato", esattamente come i raid in Iran. Tel Aviv, per l'occasione, si dichiara pronta a rispondere ma i generali hanno negato a Benjamin Netanyahu la messa in campo di un gioiello come Iron Beam, che entro un anno dovrebbe mandare in pensione Iron Dome. Lo stato ebraico ha speso più di 500 milioni di dollari in accordi questa settimana con gli sviluppatori israeliani Rafael Advanced Defense Systems, architetto dell'Iron Dome di Israele, ed Elbit Systems per espandere la produzione dello scudo. Questa nuova tecnologia mira a utilizzare laser ad alta potenza per contrastare una serie di proiettili, tra cui missili, droni, razzi e mortai. "Preannuncia l'inizio di una nuova era nella guerra", ha affermato Eyal Zamir, direttore generale del ministero della Difesa.

Il sistema utilizza un laser ad alta potenza posizionato a terra. Con una portata che va da centinaia di metri a diversi chilometri, il laser riscalda il guscio del bersaglio in aree vulnerabili, tra cui il motore o la testata, fino a quando il proiettile non collassa. Si tratta di un metodo diverso da quello tradizionale utilizzato da Israele per distruggere missili e razzi, in cui si utilizza il radar per identificare una minaccia in arrivo e poi si lancia un missile intercettore per distruggere il proiettile a mezz'aria. Rispetto all'Iron Dome, uno scudo laser sarebbe più economico, più rapido e più efficace, affermano gli esperti: un costo "quasi nullo" per ogni intercettazione, rispetto ai circa 50mila dollari di Iron Dome.

Teheran e lo spauracchio nucleare

Dichiarazioni e passi avanti che innervosiscono Teheran. Khamenei ha nuovamente minacciato oggi Israele e Stati Uniti di "una risposta schiacciante" per gli attacchi all'Iran e ai suoi alleati. "I nemici, che siano il regime sionista o gli Stati Uniti d'America, riceveranno sicuramente una risposta schiacciante a ciò che stanno facendo all'Iran, alla nazione iraniana e al fronte della resistenza", ha dichiarato Khamenei in un video diffuso dai media di Stato iraniani. Un cambio di passo apparente, alla luce del fatto che il leader ottuagenario aveva adottato un approccio più cauto nelle osservazioni precedenti, affermando che i funzionari avrebbero valutato la risposta dell'Iran e che l'attacco di Israele non avrebbe dovuto essere "esagerato né minimizzato".

Numerosi osservatori sostengono che una certa inibizione di Khamenei a sfruttare lo spauracchio nucleare possa essere legato ai precetti della Repubblica Islamica. Non più tardi di ieri, il capo del Consiglio strategico per le relazioni estere di Khamenei ha dichiarato che Teheran sarebbe pronta a rivedere la sua dottrina nucleare se "minacciata dal punto di vista esistenziale". Il Consigliere ha però ribadito che l'Iran ha sì la capacità di realizzare un'arma nucleare, ma una "fatwa" del leader supremo Khamenei attualmente la proibisce.

Si tratta di un grande bluff che l'Iran porta avanti dai negoziati nucleari del 2004: analizzando i commenti di Khamenei negli ultimi due decenni, si evince facilmente l'inesistenza di una vera fatwa contro la costruzione di un'arma nucleare, ma solo generiche e provvisorie affermazioni contro l'uso di armi di distruzione di massa. Ma soprattutto, nulla di scritto esisterebbe su questo argomento.

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