Il dossier segreto: "Guerra Usa-Cina nel 2025"

Memorandum del generale Minihan. Intanto Kiev spinge sui caccia: "I negoziati accelerano"

Il dossier segreto: "Guerra Usa-Cina nel 2025"

Tra due anni Cina e Stati Uniti potrebbero essere in guerra. È la profezia, contenuta in un memo inviato alle truppe sotto il suo comando, di Michael A. Minihan, uno dei più importanti generali dell'Air Force americana. «Spero di sbagliarmi, ma il mio istinto mi dice che combatteremo nel 2025», ha scritto. Nel memorandum confidenziale destinato agli ufficiali del suo stato maggiore, ottenuto e reso pubblico dalla tv americana Nbc, il militare a quattro stelle ha espresso le sue preoccupazioni, immaginando un conflitto aperto tra le due superpotenze molto prima di quanto finora ipotizzato dagli analisti. Tanto che Minihan, attualmente capo dello US Air Mobility Command, ha avvertito i suoi uomini di accelerare i preparativi per un potenziale conflitto, citando le aspirazioni del presidente cinese Xi Jinping e la possibilità che gli americani si accorgano del rischio quando sarà troppo tardi. Questo secondo quanto riferito dal Washington Post. Per il generale potrebbero essere le elezioni presidenziali in programma nel 2024 a Taiwan a dare il pretesto per l'aggressione militare al presidente cinese Xi Jinping, in un momento in cui gli Stati Uniti sarebbero distratti dalla corsa elettorale per la Casa Bianca. «La squadra, la ragione e l'opportunità di Xi sono tutte allineate per il 2025», ha annotato Minihan. Lo scenario futuro si intreccia con quello attuale, che vede il tentativo degli Stati Uniti di coinvolgere sempre di più la Cina nel processo negoziale del conflitto in Ucraina, nella consapevolezza che Pechino può avere un ruolo importante per arrivare alla pace con la Russia. Al momento Mosca sta intensificando la sua offensiva nel Donetsk, dopo che nei giorni scorsi erano ripresi intensi i bombardamenti nell'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia una situazione estremamente grave su questo fronte e prova a forzare la mano sugli armamenti. Dopo i carri armati da combattimento promessi dagli alleati occidentali - secondo l'ambasciatore di Kiev in Francia, Vadym Omelchenko, ne arriveranno 321 - Kiev punta a ottenere la fornitura di cacciabombardieri F-16 per bloccare l'avanzata dell'esercito russo. Nei prossimi mesi i jet potrebbero affiancare i tank Leopard e Abrams che saranno inviati, con tempistiche ancora da definire, da Germania e Stati Uniti. Secondo il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podoliak i negoziati per l'invio di caccia e missili a lungo raggio da parte dei Paesi alleati «stanno accelerando». «I nostri partner capiscono come si sta sviluppando la guerra. Capiscono che gli aerei d'attacco sono assolutamente necessari per coprire le truppe e i veicoli blindati che ci forniscono. Allo stesso modo, per ridurre drasticamente lo strumento chiave dell'esercito russo, l'artiglieria, abbiamo bisogno di missili», ha detto Podoliak. Ma il tempo corre e probabilmente gli armamenti richiesti non arriveranno entro il 24 febbraio, quando per il primo anniversario dell'inizio dell'invasione è prevista una nuova ondata di offensive contro l'Ucraina. Per questo negli ultimi giorni, secondo il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina Oleksiy Danilov, le forze armate russe hanno testato le capacità di difesa dell'Ucraina nei pressi di Zaporizhzhia.

Per Danilov l'obiettivo russo è ampliare i confini «degli oblast orientali di Donetsk e Luhansk»: «I prossimi mesi saranno molto difficili per l'Ucraina poiché la Russia intensificherà le offensive e l'Ucraina attende le tanto necessarie consegne di armi recentemente promesse dagli alleati occidentali».

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