Un drone carico di esplosivo è caduto vicino a Mosca

Un drone UJ-22 Airborn di fabbricazione ucraina che trasportava 17 chilogrammi di esplosivo è precipitato nella periferia di Mosca

Un drone carico di esplosivo è caduto vicino a Mosca

Trasportava 17 chilogrammi di esplosivo e, con ogni probabilità, avrebbe dovuto colpire un bersaglio strategico situato a Mosca. Un drone di fabbricazione ucraina è caduto nella periferia della capitale russa, rinvenuto nel pomeriggio del 23 aprile da una residente in un'area boschiva nei pressi di Noginsk. Non sono state diffuse specifiche informazioni su quanto avvenuto, non conosciamo il mandante ufficiale del possibile attentato né quale fosse il bersaglio del velivolo. Sono incorso approfondite indagini da parte delle autorità della Federazione Russa.

Il drone misterioso

I media russi si sono scatenati nel rilanciare la notizia: un drone imbottito di esplosivo è precipitato nella periferia di Mosca. L'agenzia Tass ha scritto che l'ospite indesiderato è stato ritrovato, spezzato in due, vicino alla cooperativa di giardinaggio Zarya, nella località urbana di Bogorodskoye. "Il drone è stato portato via per approfondimenti. Sarà stabilito chi lo ha lanciato e dove stava volando", ha spiegato un funzionario anonimo.

Secondo quanto riportato dal canale Telegram russo Baza, il drone caduto era presumibilmente un UJ-22 Airborn di fabbricazione ucraina, lungo 3,5 metri. All'interno del velivolo sarebbero state trovate circa 30 bricchette, da 570 grammi ciascuna, con dentro esplosivo.

Da quanto emerso in un primo momento, sembrerebbe che la caduta sia da collegare all'esaurimento di carburante. Si sospetta che il drone fosse caricato con cariche di C4. Gli artificeri hanno dovuto lavorare sul luogo dello schianto per circa cinque ore, onde evitare possibili, serie conseguenze.

Mosca nel mirino

Quello appena raccontato non è il primo episodio del genere avvenuto in Russia. Vladimir Rogov, un funzionario filorusso di Zaporizhzhia, ha affermato su Telegram che un drone simile si sarebbe schiantato, in precedenza, vicino a Kolomna, sempre sul territorio russo.

Il precedente risale allo scorso febbraio. Un drone analogo a quello appena rinvenuto era infatti caduto vicino a una stazione di richiamo Gazprom nel distretto di Kolomensky, nella regione di Mosca. Quel piccolo drone, a quanto pare un UJ-22 Airbone prodotto dall'ucraina Ukrjet, a detta delle autorità russe si era fermato ad un'ora di viaggio dalla capitale russa. Nel caso in cui avesse portato a termine la missione, chissà quale bersaglio sarebbe stato colpito.

Un pericolo da non sottovalutare

Sempre tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, la Russia ha dovuto fronteggiare un attacco multiplo sferrato da droni ucraini che, per diverse ore, pur senza causare ingenti danni, era riuscito a gettare nel panico il Cremlino.

Giusto per ricordare gli accadimenti, si erano prima registrate diverse esplosioni a Belgorod, ad una quarantina di chilometri dal confine ucraino. In un secondo momento si era diffusa la voce dell'avvistamento di un drone a San Pietroburgo, con la conseguente chiusura dello spazio aereo sopra l'aeroporto cittadino per circa un'ora, e l'alzata in volo di caccia per capire cosa stesse accadendo.

A chiudere il cerchio troviamo

il drone caduto alle porte di Mosca e il probabile attacco, questa volta andato a segno, contro un deposito di petrolio del colosso petrolifero controllato dal governo russo Rosneft nella città di Tuapse.

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