"Attentato fallito contro Putin". Così l'Ucraina avrebbe provato a uccidere lo Zar

I servizi segreti ucraini avrebbero tentato di uccidere il presidente russo con un drone da far esplodere in un parco. Il velivolo sarebbe però precipitato prima di raggiungere l'obiettivo

"Attentato fallito contro Putin". Così l'Ucraina avrebbe provato a uccidere lo Zar

I servizi segreti ucraini hanno tentato di uccidere Vladimir Putin con un drone esplosivo. Il raid chirurgico, avvenuto nel pomeriggio dello scorso 23 aprile, è però fallito quando il velivolo, che avrebbe dovuto raggiungere il parco industriale di Rudnevo, vicino Mosca - dove avrebbe potuto esserci una visita del presidente russo - è precipitato malamente una ventina di chilometri prima. È questa la rivelazione offerta dalla Bild, secondo cui le autorità russe avrebbero tenuta segreta la notizia nonostante il suo fallimento.

Il raid di Kiev

Il drone, schiantatosi al suolo, sarebbe stato fatto partire dall'Ucraina. Da quanto emerso, si tratterebbe di un Uj-22 di fabbricazione ucraina, con una portata fino a 800 chilometri e con a bordo 30 blocchi di esplosivo C4, per un peso totale di 17 chilogrammi.

Se incrociamo la descrizione proposta dal quotidiano tedesco con le indiscrezioni rilanciate domenica dalle agenzie russe, emerge che il presunto drone killer che avrebbe dovuto uccidere Putin potrebbe essere lo stesso drone ritrovato, spezzato in due, da un cittadino vicino alla cooperativa di giardinaggio Zarya, nella località urbana di Bogorodskoye. "Il drone è stato portato via per approfondimenti. Sarà stabilito chi lo ha lanciato e dove stava volando", aveva spiegato un funzionario anonimo alla Tass.

Obiettivo Putin?

Ebbene, la meta finale di quel drone sarebbe coincisa con il parco industriale di Rudnevo, vicino Mosca, nel quale avrebbe potuto esserci una visita di Putin. Il drone è però precipitato una ventina di chilometri prima di arrivare a destinazione. Non è chiaro se la visita di Putin sul posto ci sia mai stata, né sono chiare le cause della caduta del velivolo.

Da quanto emerso domenica, sembrerebbe che la caduta sia da collegare all'esaurimento di carburante. Pare che gli artificeri abbiano dovuto lavorare sul luogo dello schianto per circa cinque ore, onde evitare possibili, serie conseguenze, a causa delle cariche di C4 trasportate dal mezzo.

In ogni caso, Bild ha citato l'attivista ucraino, Yuri Romanenko, che si dice abbia stretti legami con i servizi segreti di Kiev, e che ha scritto che "la scorsa settimana i nostri agenti dei servizi segreti hanno ricevuto informazioni sul viaggio di Putin al parco industriale di Rudnevo. Di conseguenza, il nostro drone kamikaze è decollato, ha attraversato tutte le difese aeree della Federazione Russa e si è schiantato non lontano dal parco industriale".

Il drone caduto

Insomma, stando a quanto riportato dal quotidiano tedesco, che ha rilanciato una tesi circolante sui media ucraini, l'obiettivo dell'Uj-22 che avrebbe volato per centinaia di chilometri sul territorio russo, eludendo le difese aeree, sarebbe stato proprio Putin.

Nessuna dichiarazione ufficiale è finora pervenuta dal governo di Kiev, che fin qui non ha mai rivendicato la paternità dei numerosi droni precipitati o abbattuti negli ultimi mesi sul territorio russo. Mosca si è limitata a parlare di indagini in corso per l'episodio, mentre le agenzie russe hanno rilanciato la notizia senza scendere troppo nei dettagli.

Resta il mistero della visita di Putin. Pavel Zarubin, giornalista vicino al Cremlino, aveva riferito domenica mattina che il presidente russo doveva visitare un parco industriale a Mosca. Non è tuttavia chiaro se la visita fosse prevista per domenica o lunedì. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha poi detto lunedì che Putin non aveva in programma alcun evento.

La versione del Cremlino

La Russia ha smentito categoricamente la ricostruzione del possibile attentato rivolto contro Vladimir Putin. "Invenzioni da stampa scandalistica", ha definito i rumors il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha liquidato le affermazioni circolate sui media di Kiev, e riprese dalla tedesca Bild.

"Non siamo a

conoscenza di queste pubblicazioni - ha aggiunto Peskov, citato dalla Tass -.Ora ci sono tante invenzioni da stampa scandalistica come questa. Non c'è ragione di andare a leggere tutte queste cose".

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