L’Estonia è il fulcro dei Paesi dell’Est in Europa, tanto che di recente ha ospitato la conferenza del Comitato di intelligence militare della Nato, durante la quale si sono riuniti i membri dei servizi segreti dei paesi alleati. La tavola di discussione, secondo le fonti ufficiali, ha affrontato questioni inerenti alle “minacce dirette all’Alleanza Atlantica, le sfide globali e le esigenze in capo ai servizi di sicurezza. I commenti dei dirigenti, sulle tavole di lavoro, sono stati più che soddisfacenti, così come confermato dalle parole del colonnello Ants Kiviselg, comandante del Centro di intelligence militare delle forze di difesa estoni, il quale avrebbe testualmente dichiarato:
“Questa è una conferenza significativa, avvenuta con una preparazione sia sostanziale che organizzativa, che richiede notevole attenzione e cooperazione, sia all'interno delle forze di difesa, che con le varie organizzazioni nazionali ed il quartier generale della Nato a Bruxelles. Tali conferenze sono vitali per comprendere l'ambiente sempre più complesso e le minacce, oltre le sfide, a 360 gradi, che dovranno essere affrontate”.
Cosa accade in Estonia?
Il Paese ospiterà, fino a Luglio, le esercitazioni Steadfast.
Quest’ultime recepiscono il più grande dispiegamento di forze militari in Europa sotto la guida Britannica.
Tali manovre, più precisamente denominate “Steadfast Defender 24”, si propongono, secondo la Royal Army, come “una manifestazione di forza ed unità della Nato”.
I suoi numeri indicano il dispiegamento di circa 40.000 soldati, 16000 dei quali, appartengono all'esercito britannico che li vede impegnati in ben 11 esercitazioni, che vanno dalla Grecia fino alla Norvegia. L’impegno del Regno Unito, si apprende, “è profondamente radicato per la difesa collettiva e il mantenimento di una posizione unificata con la Nato”.
I progressi del suo esercito, infatti, si sono evoluti negli anni, con il fine di migliorare “un lavoro congiunto”, avendo sviluppato competenze nei più svariati domini, come per esempio, quello cyber, marittimo, terrestre, dello spazio e dell’aria.
L’impegno del Governo britannico in Estonia
Il Governo del Regno Unito, da canto suo, ha annunciato che per poter potenziare la Nato, le proprie forze armate impiegheranno, però, un totale di 20.000 unità. Il Segretario di Stato per la Difesa Grant Shapp, infatti, in questa occasione, ha illustrato anche le misure che saranno adottate, e che avranno il fine, secondo quanto riferito, di “scoraggiare le minacce, e difendere il Regno Unito”. L’ufficializzazione è stata data nella lettura del discorso tenuto a Lancaster House, nel quale si è evinto che, “in conseguenza agli attacchi della Royal Air Force, contro gli Houthi nello Yemen, ed in virtù dell’arrivo di un ulteriore pacchetto di sostegno di 2,5 miliardi di sterline all'Ucraina, sono previste, nella prima metà del 2024, un numero di 20.000 unità militari, perl'esercitazione Steadfast Defender 24. Quest’ultime, si apprende, saranno suddivise tra Royal Navy, Royal Army e Royal Air Force, le quali saranno dislocate in Europa.
Ecco come il Regno Unito corazza l’Estonia
Sulla questione, lo stesso Governo riferisce anche che il dispiegamento vedrà l’utilizzo di caccia ed aerei di sorveglianza della Raf, navi da guerra e sottomarini avanzati della Royal Navy.
A tal proposito, particolarmente significative, sono state le dichiarazioni del lo stesso Segretario, il quale, non ha lasciato spazi ad interpretazioni, sulle future intenzioni del Governo, quando, testualmente, ha dichiarato:
“Siamo in una nuova era e dobbiamo essere pronti a scoraggiare i nostri nemici, a guidare i nostri alleati e a difendere la nostra nazione, ogni volta che arriva la chiamata. Oggi i nostri oppositori sono impegnati a ricostruire le loro barriere. I vecchi avversari vengono rianimati. Le linee di battaglia, ridisegnate. I carri armati sono già sul campo, in Ucraina. E le fondamenta dell'ordine mondiale vengono scosse fino al midollo. Siamo a un bivio. Posso annunciare, oggi, che il Regno Unito invierà circa 20.000 soldati per partecipare a uno dei più grandi schieramenti della Nato, dalla fine della Guerra Fredda. Le esercitazioni Steadfast Defender vedranno i nostri militari unirsi a forze e conparti di 30 paesi, più la Svezia, fornendo una rassicurazione vitale contro la minaccia di Putin”.
Cosa invierà Londra
La forza britannica, è riportato, schiererà il 7^ Light Mechanical Brigade Combat Team, già testato nel Kosovo “durante l'attivazione della Forza di Riserva Strategica della Nato”, il quale, riferisce ancora il Governo, “opererà in tutta Europa per fornire uno dei più grandi schieramenti dell’Alleanza Atlantica”, dalla Guerra Fredda. Secondo la scaletta, le divisioni militari parteciperanno come segue:
La Royal Navy sarà presente con otto navi da guerra e sottomarini, ed impiegherà più di 2.000 marinai. Il tutto vedrà la presenza, inoltre, di un Carrier Strike Group, ovvero, un piccolo gruppo navale, sostenuto dalla portaerei Queen Elizabeth e da una flotta di jet ed elicotteri F-35B Lightning. Oltre a fregate e cacciatorpedinieri di scorta, che opereranno, congiuntamente, ad altre navi da guerra e sommergibili alleati, nell'Atlantico settentrionale, nel Mare di Norvegia e nel Mar Baltico. A quest’ultimi faranno compagnia anche più di 400 Royal Marines Commandos, i quali, verranno schierati nel Circolo Polare Artico, insieme ad un gruppo di lavoro anfibio degli alleati, che atterrerà nell'alto Nord.
L'esercito britannico, invece, come precedentemente illustrato, invierà 16.000 soldati, dislocati, invece, in tutta l'Europa orientale. Le truppe di Sua Maestá, saranno dotate di carri armati, artiglieria ed elicotteri, per attuare le “manovre di fuoco dal vivo, lanci con il paracadute, ed operazioni in sinergia con l’esercito e la marina e le altre forze speciali”. Infine, per ciò che concerne la Royal Air Force, si recepisce che la stessa impiegherà aerei di ultima generazione, tra i quali gli F35B Lighting ed i Poseidon P8, mediante i quali, saranno simulate azioni in modalità, “near-peer”, per fronteggiare quelle capacità tecnologiche degli avversari, ritenute, “quasi- simili”, oltre a testare manovre atte a “scoraggiare e difendersi”dagli attacchi.
Un’enorme dispiegamento di forze, in Estonia, quindi, che è attualmente impegnata anche nell’esercitazioni navali “Aspides”. Manovre, Eunavfor, sulla base degli articoli 42 e 431 del trattato sull'Unione europea, operanti sul diritto di autodifesa ai sensi dell'articolo 51 dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Una piccola nazione che, però, appare, sempre più, come un urlo di resilienza ed autodeterminazione, avvolto tra le braccia protettive del Regno Unito ed i suoi alleati, che è
instancabilmente attiva nell’attuazione di una politica comune di sicurezza e difesa dell'Unione europea, al fine di rafforzare la cooperazione con gli alleati strategici dell'UE e la Nato, in uno dei momenti più delicati della storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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