L'Iran: "Baciamo le mani di Hamas". Netanyahu: "No al ritorno dell'Anp a Gaza" | La diretta

Giorno numero 36. Combattimenti attorno alla struttura sanitaria più grande della Striscia. Polemiche tra l'ambasciata israeliana e il dipartimento di Stato Usa. Ucciso un comandante di Hamas. Le ultime notizie

L'Iran: "Baciamo le mani di Hamas". Netanyahu: "No al ritorno dell'Anp a Gaza" | La diretta
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Da 36 giorni Israele è in guerra contro Hamas. Nelle ultime ore l'esercito israeliano si è scontrato con i terroristi di Hamas vicino all'ospedale Al Shifa, a Gaza City, attualmente in blackout sotto al quale si nasconderebbe il leader dell'organizzazione sulla Striscia, Yahya Sinwar. Qui ieri è stata registrata una forte esplosione: il portavoce delle Forze di difesa israeliane in lingua araba, Avichay Adraee, sostiene che un razzo palestinese abbia colpito la struttura; Hamas, invece, punta il dito contro l'aviazione di Tel Aviv. La battaglia nell'exclave palestinese continuerà a lungo: secondo i media israeliani, le Idf si starebbero preparando per un anno di combattimenti che porteranno, una volta terminati, all'instaurazione di un nuovo governo sulla Striscia di Gaza. Oggi intanto è il giorno dell'importante vertice a Riad tra la Organizzazione della cooperazione islamica e la Lega araba. Nella capitale saudita è atteso l'arrivo del presidente iraniano Ebrahim Raisi, che discuterà del conflitto con il principe Mohammad bin Salman e gli altri leader della regione. L'incontro sarà propedeutico al faccia a faccia in programma mercoledì 15 novembre a San Francisco tra il presidente Usa Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping. Il clima tra Israele e Stati Uniti, tuttavia, si sta scaldando. L'ambasciata israeliana a Washington ha sferrato un attacco pubblico al dipartimento di Stato per aver denunciato la demolizione di una casa appartenente a un palestinese di Gerusalemme, il quale secondo Tel Aviv sarebbe un terrorista responsabile dell'uccisione di un agente della polizia di frontiera israeliana. Il governo americano aveva già fatto trapelare la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza, dove sarebbero morte più di 11mila persone. È tornato invece a parlare il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "L'offensiva israeliana – ha detto il leader islamista – contro la popolazione di Gaza, inclusi i bambini, donne e anziani dimostra che non c'è più differenza tra quello che è lecito e ciò che illecito. Tutti questi crimini di guerra e questa ferocia contro Gaza, un'enclave sotto assedio, giorno e notte... non ci sono più limiti". Ecco le notizie di oggi sabato 11 novembre.

Netyanahu: "No al ritorno dell'Anp a Gaza"

Non si sa ancora cosa sarà di Gaza dopo la fine dell'operazione militare di Israele. Quel che è certo è che l'Anp non tornerà nella Striscia. Lo ha detto oggi Benjamin Netanyahu: "Dovrà esserci qualcos'altro lì. Non ci sarà un'autorità civile che educhi i propri figli a odiare Israele, a uccidere gli israeliani, a cancellare lo Stato di Israele".

Israele: aiuteremo ad evacuare i neonati dall'Al Shifa

L'esercito israeliano ha dichiarato che aiuterà l'evacuazione dei neonati dal più grande ospedale di Gaza, l'al Shifa, che si trova in mezzo agli intensi combattimenti tra soldati e miliziani di Hamas. "Lo staff dell'ospedale Al-Shifa ha chiesto aiuto, domani aiuteremo i bambini del reparto pediatrico a raggiungere un ospedale più sicuro. Forniremo l'assistenza necessaria", ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari.

Israele: lanci di razzi dalle Alture del Golan

Israele ha identificato due lanci sulle Alture del Golan dove prima erano risuonate le sirene di allarme provenienti dal territorio siriano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che i lanci sono caduti in area aperta e che al momento l'esercito sta colpendo il luogo da cui sono partiti i tiri.

Cinque soldati israeliani uccisi nel nord della Striscia di Gaza

Sono cinque i militari morti nel corso di combattimenti svoltisi nel nord della Striscia di Gaza. Quattro di loro, fa sapere il portavoce militare israeliano, sono stati investiti a Beit Hanun da una deflagrazione mentre, secondo i media, cercavano di neutralizzare un tunnel militare di Hamas. Altri sei militari sono rimasti feriti. Due sono in condizioni gravi.

Ucciso comandante di Hamas: "Nascosto in una scuola, teneva mille civili in ostaggio"

Le Idf hanno comunicato di aver ucciso in un raid aereo Ahmed Siam, comandante della compagnia Naser Radwan di Hamas. L'uomo è stato localizzato grazie al lavoro dei servizi speciali e delle truppe sul terreno. Il portavoce militare israeliano ha ricordato che, due giorni fa, era stato annunciato che il terrorista si trovava nell'ospedale Rantisi assieme a mille civili tenuti come ostaggi, a cui era stato impedito di recarsi a sud della Striscia. Siam è stato ucciso all'interno della scuola Al Buraq, dove si trovavano anche altri uomini di Hamas.

Israele: "Conquistati 11 avamposti Hamas"

Le truppe delle Israel Defense Forces hanno conquistato 11 avamposti in precedenza controllati da Hamas nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Nella notte la brigata Nahal ha individuato e distrutto un tunnel situato vicino a una scuola. Inoltre, la 215esima Brigata ha identificato un gruppo di agenti di Hamas che si avvicinava alle truppe della Brigata Givati ​​e ha ordinato a un aereo di colpirli. Infine la Marina militare israeliana ha preso di mira edifici utilizzati dagli agenti di Hamas nel nord di Gaza.

Raid in profondità in Libano

La radio militare israeliana ha riferito che, questa mattina, un drone ha colpito un obiettivo di Hezbollah a quaranta chilometri dal confine tra Libano e Stato ebraico. Si è trattato dell'attacco più in profondità nel Paese dei Cedri dal 7 ottobre. Nel pomeriggio l'esercito israeliano ha comunicato di aver intercettato un velivolo che ha passato la Linea blu nell'area di Kabri. Inoltre, un carro armato delle Idf ha colpito una squadra di Hezbollah in procinto di lanciare missili contro una base militare.

Nasrallah: "Manteniamo pressione su Israele. Abbiamo lanciato droni spia"

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha dichiarato che il Partito di Dio continuerà "a mettere pressione a Israele tenendo aperto il fronte di guerra col nemico israeliano" nel sud del Libano. "Ci sono operazioni che non abbiamo mai rivelato ai media, come il lancio di droni di sorveglianza nei cieli della Palestina occupata e in particolare su Haifa", ha continuato il capo dei terroristi del Paese dei Cedri. "Alcuni di questi droni tornano con le immagini, altri no, ma consumano i missili della contraerea del nemico. Ogni giorno lanciamo due o tre droni spia ma non ne parliamo nei nostri comunicati".

La denuncia di Israele: "Hamas ha sparato durante evacuazione ospedale"

Un ufficiale israeliano ha comunicato che, durante l'evacuazione dell'ospedale Rantisi di Gaza coordinata dalle Idf due giorni fa, "terroristi di Hamas hanno aperto il fuoco per spaventare la folla e farla rientrare. Altri cinque o sei terroristi si sono poi mischiati ai civili quando hanno cominciato a defluire. Li hanno utilizzati come scudi umani. Nostri cecchini avrebbero potuto colpirli, ma non volevamo creare panico. Così loro sono usciti indenni. Ma il nostro obiettivo era evacuare l'ospedale. Li colpiremo dopo".

Un portavoce delle Idf ha poi affermato che diversi ospedali di Gaza "devono essere evacuati per consentire all'esercito di affrontare Hamas, che li ha trasformati in postazioni fortificate".

Erdogan: "Aiea indaghi sulle armi nucleari israeliane"

Il presidente turco Erdogan, nel corso del vertice congiunto di Lega Araba e Organizzazione per la cooperazione islamica a Riad, ha affermato che "la questione delle armi nucleari, la cui esistenza è stata ammessa dai ministri israeliani, dovrebbe essere indagata. Se ci sono bombe nucleari contrabbandate fuori dal controllo dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica, ndr), devono essere rivelate".

Iran ai Paesi arabi: "Definire terrorista l'esercito israeliano"

Al vertice congiunto di Lega Araba e Organizzazione per la cooperazione islamica di Riad, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha chiesto ai Paesi arabi di definire l'esercito israeliano come un'organizzazione terroristica. Il leader di Teheran si è poi scagliato contro Washington: "Non c'è dubbio che gli Stati Uniti sono quelli al comando e sono un partner in questa guerra. Forniscono sostegno e assistenza senza precedenti a Israele e si assumono la piena responsabilità di questo crimine".

"Non c'è altra via che resistere a Israele, baciamo le mani a Hamas per la sua resistenza contro Israele", ha continuato il presidente della Repubblica islamica. "Basta parole. Oggi è il giorno dell'azione. L'intero mondo islamico deve essere unito e attraverso questa unità possiamo risolvere il problema".

Quante persone sono morte nella guerra tra Israele e Hamas

Le autorità israeliane hanno aggiornato il bilancio delle vittime dell'attacco del 7 ottobre. I morti israeliani, ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri, adesso sarebbero 1.200 e non più 1.400. "Questo è il numero aggiornato. È dovuto al fatto che c'erano molti cadaveri che non sono stati identificati e ora pensiamo che appartengano a terroristi, non a vittime israeliane", ha evidenziato Lior Haiat. Non si hanno invece dati certi sulla Palestina: il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, riporta circa 10mila vittime.

Riaperto il corridoio umanitario verso Gaza sud

Dalle ore 9:00 locali, l'esercito israeliano ha riaperto il corridoio umanitario vero il sud della Striscia, per permettere alla popolazione palestinese di abbandonare la zona dei combattimenti. Il passaggio resterà aperto per sette ore, fino alle 16:00 (ora locale). Dalle 14:00, inoltre, ci sarà una "sospensione tattica delle operazioni militari" nell'area del campo profughi di Jabalya, in modo da consentire ai civili di scappare.

Scontro Macron-Netanyahu: "Fermare bombardamenti", "Colpa di Hamas"

Acceso scambio di opinioni tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il capo dell'Eliseo, intervistato dalla Bbc, aveva chiesto all'alleato mediorientale di "fermare i bombardamenti" perché negli attacchi sarebbero i civili a perire. Immediata la replica di Netanyahu, che ha voluto precisare come "la responsabilità delle sofferenze dei civili è di Hamas-Isis e non di Israele". "Israele – ha aggiunto il primo ministro dello Stato ebraico citato da Haaretzè entrato in questa guerra perché un'organizzazione terroristica ha crudelmente ucciso centinaia di israeliani e ne ha rapiti più di 200. Mentre Israele fa tutto il possibile per evitare di danneggiare i civili e li invita a lasciare la zona di combattimento, Hamas-Isis fa tutto il possibile. per impedire loro di partire per zone sicure e li usa come scudi umani".

Abu Mazen: "Guerra di sterminio"

Nel vertice congiunto di Lega Araba e Organizzazione per la cooperazione islamica in corso a Riad, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha dichiarato che il suo popolo "è sottoposto a una guerra di sterminio che ha oltrepassato tutte le linee rosse" e che Israele è "pienamente responsabile dell'uccisione e del ferimento di ogni palestinese". Il leader dell'Anp ha poi chiesto gli Usa di "di porre fine all'aggressione di Israele, all'occupazione, alla violazione e alla profanazione dei nostri luoghi sacri" e ha sottolineato che "non sono accettabili soluzioni militari, perché sono tutte fallite".

Il piano Usa per la Palestina

Il piano americano in Medio Oriente prevede la creazione di uno Stato palestinese che includa Gaza e Cisgiordania. È questa la posizione ribadita dal vice ambasciatore degli Usa all'Onu, Robert Wood, intervenuto al Consiglio di sicurezza a New York. "Il presidente Biden è stato molto chiaro - ha osservato Wood - le cose non torneranno a come erano prima del 7 ottobre, sia a Gaza sia in Cisgiordania".

Camion con aiuti a Gaza

Sono 30 i camion donati dall'Onu e dalla Mezzaluna rossa egiziana contenenti aiuti umanitari entrati ieri dal valico di Rafah e diretti a Gaza. A darne notizia è il Cogat, l'organismo del ministero della Difesa israeliano che gestisce le attività civili nei territori palestinesi.

22 autoarticolati trasportavano cibo per 395 tonnellate, altri tre dispositivi medici, due risorse idriche e tre beni diversi. Dei 30 camion, 22 hanno trasportato cibo per un totale di 395 tonnellate, tre dispositivi medici, due risorse idriche e tre beni diversi.

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