Gli Houthi rispondono ai raid americani: "Attaccate due portaerei e una base israeliana"

Nessuna conferma dagli Usa dell'attacco. Nella notte raid americano sul porto petrolifero di Ras Issa

Gli Houthi rispondono ai raid americani: "Attaccate due portaerei e una base israeliana"
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La nuova campagna di bombardamenti americani contro gli Houthi non sembra fermare l’azione dei terroristi alleati con l’Iran. Durante una manifestazione nella capitale yemenita, il portavoce Yahya Saree ha annunciato che i ribelli hanno attaccato un’installazione militare israeliana vicino all’aeroporto Ben Gurion e due portaerei statunitensi, la Truman e la Vinson.

“A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi mujaheddin e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro il nostro popolo a Gaza. La forza missilistica delle Forze Armate yemenite ha condotto un'operazione militare contro un obiettivo militare nelle vicinanze dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, con un missile balistico Zolfaghar”, si legge in un comunicato riportato dall’agenzia stampa Saba. “Inoltre hanno condotto una duplice operazione militare contro le portaerei statunitensi Truman e Vinson, nonché contro le loro navi da guerra affiliate nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, con diversi missili da crociera e droni”. Infine, stando a quanto dichiarato, gli Houthi avrebbero anche abbattuto un drone americano MQ-9 mentre stava operando nello spazio aereo di Sana’a.

Al momento, il Comando centrale delle forze statunitensi non ha dato notizia di un attacco contro le navi battenti bandiera americana che navigano nel Mar Rosso o della distruzione del velivolo senza pilota, mentre l’esercito israeliano ha fatto sapere di avere intercettato con successo il vettore lanciato contro il territorio dello Stato ebraico.

L’amministrazione Trump ha rinnovato l’azione offensiva contro i ribelli yemeniti che, dal novembre del 2023, hanno iniziato a prendere di mira le navi in transito vicino alle loro coste in solidarietà con la causa di Hamas.

L’ultimo attacco aereo, effettuato nella notte di giovedì 17 aprile contro il porto petrolifero di Ras Issa, avrebbe causato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 171. I dati sono stati forniti dai ribelli stessi e, se fossero confermati, renderebbero questo raid il più sanguinoso dall’inizio delle operazioni ordinate dalla Casa Bianca.

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