I bombardieri del Pentagono alle porte di Kaliningraad

Gli Usa muovono i bombardieri, nel Baltico, per testare le capacità di risposta ad una “minaccia globale”.

I bombardieri del Pentagono alle porte di Kaliningraad
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Migliorare la consapevolezza condivisa, la fiducia e l'interoperabilità, questo è quanto ufficializzato dalla Nato, nelle ultime manovre Bomber Task Force 24-3, alle porte di un’enclave di Mosca.

Dalla base aerea di Ramstein, in Germania quattro bombardieri con capacità nucleare Usa, della classe B-52 Stratofortress, hanno raggiunto il Regno Unito per unirsi alla Royal Air Force a Fairford. Un movimento programmato di mezzi del Pentagono, che è inquadrato all’interno di esercitazioni congiunte ai partners atlantici. Le fonti ufficiali dell’Alleanza riferiscono che, in tali operazioni, Washington si sia integrata con il 69^ Expeditionary Bomb Squadron, alla Nato e ad altri partner internazionali”, con il fine di sincronizzare armamenti ed assicurare gli impegni di sicurezza.e deterrenza, oltre a testare le capacità di risposta.

Garanzie per la risposta ad una “minaccia globale”.

Il movimento dei mezzi americani pesanti, per le operazioni Bomber Task Force, si basano proprio sul “legame transatlantico tra Stati Uniti e gli alleati europei”. Le manovre previste, si recepisce, hanno lo scopo di offrire “garanzie” e di lavorare, soprattutto, sui fattori dell’”imprevedibilità operativa”. La loro specificità, inoltre, è quella di focalizzarsi sulla prontezza degli equipaggi ed è mirata alla creazione di “punti di contatto critici”, poi, condivisi, che hanno lo scopo di sollecitare “la risposta collettiva ad una minaccia globale”.

Ma cosa è successo nel Baltico?

Da un’analisi più approfondita si evince che, effettivamente, due B-52, dispiegati nel Regno Unito, abbiano preso parte ad una task force di bombardieri della 5^ Bomb Wing, dell'Air Force Global Strike Command Base, a Minot. Tutti poi operanti come 69^ Expeditionary Bomb Squadron, e decollati alle 8:30 del mattino, per una missione della durata di circa otto ore. Secondo quanto riferito da un portavoce delle forze aeree statunitensi in Europa, però, sembrerebbe che quest’ultimi “siano stati anche scortati da due F-18 Hornets spagnoli, due MiG-29 polacchi e cinque tifoni Eurofighter tedeschi, in diversi punti dell'esercitazione, mentre i B52 “sorvolavano la regione baltica”.

Testualmente, si recepisce, che i bombardieri abbiano volato “a pochi chilometri da Kaliningraad”, un’enclave di Mosca, attraversando i cieli della Lituania. Quest’ultimi avrebbero compiuto un giro sul territorio, per poi sorvolare lo spazio aereo olandese, tedesco e polacco, per poi far ritorno nel Regno Unito.

Da tali manovre, le riflessioni degli addetti a lavori, si sono focalizzate, soprattutto, sul tracciamento dei B52, in quanto, i dati relativi al volo erano “pubblicamente disponibili”. Questo, secondo il The Sun, ha fornito la “percezione” di una volontà, da parte di Washington, di far trapelare e marcare la propria presenza, mediante quella che potrebbe essere considerata una vera e propria dimostrazione di muscoli.

Perché Kaliningraad?

Le fonte riporta che Kaliningrad è “il territorio situato più ad Ovest della Russia, oltre ad essere il quartier generale della flotta baltica di Putin”. Ma ciò che la pone sotto riflettori del mondo, è il fatto che la stessa risulti essere “piena di missili dotati di capacità nucleare”. Infatti, dall’analisi si recepisce che, già da uno studio della Federation of American Scientists, del 2018, si accesero, concretamente, le preoccupazioni occidentali sulla città, proprio a causa dei suoi armamenti dispiegati a ridosso dell’Europa. Timori che, poi, si sono gradualmente sviluppati nel tempo, anche in virtù delle nuove tensioni geopolitiche globali. Attualmente, infatti, risulterebbero, all’incirca 1558 testate nucleari, non strategiche, posizionate proprio a Kaliningrad, ed un programma di riammodernamento di armi strategiche e sistemi di difesa, previsto da Mosca, per il 2025.

Sulla questione territoriale, invece, riflessioni, riportate sempre dalla testata britannica, ragionerebbero sulla probabilità che la Russia abbia intenzione di ridisegnare la geografia delle sue acque territoriali, con il fine di poter annettere alcune aree limitrofe, alle città di Baltiysk e Zelenodradsk.

Tutto questo accade, mentre nuove esercitazioni di unità navali del Cremlino a Cuba, ora stanno alimentando altre scintille con gli Stati Uniti, in un susseguirsi di dinamiche che non sembra vedere la fine.

La presenza nel porto dell’Avana del sottomarino nucleare Kazan, della fregata Gorshkov, della petroliera Pashin ed il rimorchiatore di salvataggio Nikolai Chiker, infatti, sembra aver acceso i riflettori di Washington su ciò che accade di fronte alle proprie coste, lasciando, al momento, la comunità internazionale, con il fiato sospeso, su ciò che potrebbe accadere in un’escalation degli eventi.

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