Dai piloti nordcoreani alla cooperazione Nato-Seul: perché Kim può scatenare una crisi globale

Kim potrebbe aver inviato alcuni piloti in Ucraina. Seoul ha fatto sapere che collaborerà con la Nato per preparare contromisure da implementare in più fasi. La Cina, intanto, osserva con preoccupazione l'evolversi della situazione

Dai piloti nordcoreani alla cooperazione Nato-Seul: perché Kim può scatenare una crisi globale
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Non solo tecnici e truppe di terra. Tra i soldati nordcoreani che Kim Jong Un ha inviato in Ucraina a combattere al fianco delle forze del Cremlino ci sarebbero anche piloti in grado di manovrare aerei da guerra russi. Il contributo di Pyongyang alla causa di Vladimir Putin ha intanto spinto la Corea del Sud a prendere provvedimenti. Non è un caso che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol abbia incontrato, a Seoul, il suo omologo polacco, Andej Duda, per rafforzare la cooperazione militare tra le parti. Varsavia, uno dei membri della Nato in prima linea nel sostenere Kiev, riceverà dunque nuovi armamenti dal Sud, pronta a rispondere a Pyongyang. E la Cina? C'è chi dice che le notizie secondo cui le truppe di Kim si starebbero radunando nell'Estremo Oriente russo, o che addirittura sarebbero già sul fronte, avrebbero iniziato ad inquietare Pechino.

I piloti di Kim per Putin

Secondo quanto riportato dal media sudcoreano TV Chosun, che ha citato un funzionario governativo della Corea del Sud, il mese scorso la Corea del Nord avrebbe inviato dei piloti da caccia a Vladivostok, in Russia, in vista del primo spiegamento delle truppe di terra andato in scena lo scorso 8 ottobre. Mosca, che ha sofferto di una carenza di piloti durante la in Ucraina, potrebbe insomma aver richiesto questo particolare tipo di assistenza all'alleato. Si tratterebbe del primo dispiegamento all'estero dei piloti nordcoreani dopo la guerra del Vietnam (hanno operato anche in Siria e in Egitto durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973). Seoul sta intanto valutando l'invio di personale di intelligence in Ucraina proprio per monitorare eventuali truppe nordcoreane.

Si rafforza l'asse Polonia-Corea del Sud

La Corea del Sud "non resterà inerte" di fronte al sostegno che Kim sta fornendo alla Russia in Ucraina, ha promesso Yoon a Duda. I due leader hanno concordato di "sostenere attivamente" ulteriori consegne di equipaggiamento militare sudcoreano alla Polonia. Sul tavolo ci sarebbe un nuovo accordo per i carri armati K-2 che i governi polacchi e sudcoreani sperano di finalizzare entro la fine del 2024. Ricordiamo che negli ultimi due anni Varsavia ha firmato una serie di accordi sulla fornitura di armi con Seoul per acquistare tank, obici e lanciamissili, nel tentativo di rafforzare le proprie capacità militari in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. "Abbiamo convenuto che lo spiegamento di truppe della Corea del Nord in Russia, che viola apertamente la Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è una provocazione che minaccia la sicurezza globale", ha affermato Yoon dopo il vertice.

Le preoccupazioni della Cina

Lo stesso Yoon ha spiegato che la Corea del Sud collaborerà con alleati e partner, nonché con la Nato, per preparare contromisure che potrebbero essere implementate in più fasi, a seconda del grado di cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. Qualche campanello d'allarme starebbe risuonando a Pechino.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, infatti, il coinvolgimento delle truppe nordcoreane nella guerra della Russia contro l'Ucraina metterebbe la Cina in una situazione difficile, e potrebbe anche portare a una più stretta cooperazione tra i Paesi della Nato e quelli dell'Asia nord-orientale, ovvero i vicini di casa del Dragone. Resta da capire quale sarà la risposta ufficiale del governo cinese ad una probabile escalation. Non solo in Asia ma in gran parte del mondo.

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