Un nuovo tassello si è aggiunto al puzzle di dubbi e domande che circonda le settimane precedenti l’attacco di Hamas del 7 ottobre. L’emittente pubblica Kan, che ha citato fonti delle forze di sicurezza, ha rivelato l’esistenza di un documento redatto il 19 settembre dalla Direzione dei servizi segreti militari delle Idf.
In esso, vi sarebbe l’avvertimento del fatto che i terroristi palestinesi si stessero preparando per un’invasione su larga scala di Israele, durante la quale sarebbero stati presi ostaggi di massa. La stima contenuta nel documento sarebbe di 200-250 rapiti, una cifra quasi perfettamente esatta visto che durante l’assalto sono stati portate nella Striscia 251 persone, mentre altre 1.200 sono state uccise. Pare che il rapporto sia stato portato all’attenzione di alti funzionari dell’intelligence della divisione di Gaza. Come ricordato dal Times of Israel, nei mesi di conflitto i vertici militari e il governo hanno dichiarato che all’epoca non erano stati avvisati di un’imminente invasione. Inoltre, lo scenario più estremo a cui si erano preparate le truppe al confine con l’exclave palestinese era l’irruzione di decine di terroristi da tre punti del confine, molti meno rispetto ai circa 3mila che hanno preso parte all’assalto dello Shabbat di sangue.
Il documento di cui ha parlato l’emittente Kan non è il primo del suo genere. Già a dicembre 2023, il New York Times ha riferito che alcuni suoi reporter avevano visionato un fascicolo di 40 pagine risalente all’anno precedente e compilato dall’intelligence israeliana. Secondo quanto dichiarato dal quotidiano americano, in esso erano stati descritti con estrema precisione i potenziali attacchi di Hamas che si sono concretizzati il 7 ottobre ma, stando a uno scambio di mail tra alti ufficiali dell’intelligence, questi piani erano stati considerati “fantasiosi”. Il rapporto era stato anche citato nel luglio del 2023 da un veterano dell’unità 8200, incaricata dello spionaggio di segnali elettronici. Il militare aveva avvistato di importanti esercitazioni di massa di Hamas, mirate all’attuazione del piano d’attacco contro lo Stato ebraico. Di nuovo, però, l’allarme era stato sottovalutato.
Nel maggio scorso, erano poi emerse quattro lettere risalenti ai primi mesi del 2023, scritte dai servizi di sicurezza e inviate al premier Benjamin Netanyahu.
Stando a quanto riportato dal Jerusalem Post, in esse era stato sottolineato il fatto che “i nemici di Israele” percepivano le divisioni sociali nello Stato ebraico e i loro effetti sia sulla nazione, sia sulle Idf. L’ufficio del primo ministro aveva risposto dichiarando che in nessuna delle missive era stata indicata l’intenzione di Hamas di attaccare Israele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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