I punti chiave
- Nuovo ordine di evacuazione da Gaza: "Andate a sud"
- Razzi di Hamas da Gaza
- Haniyeh (Hamas): "Atrocità Israele sono crimini di guerra"
- Giallo sui corpi rinvenuti a Gaza
- Valico con l'Egitto aperto per gli americani
- La posizione degli Usa
- Scontri al confine con il Libano, morto un giornalista
- Arresti e uccisioni: Hamas nel mirino
- Israele: "Civili palestinesi non sono nostri nemici"
- Minacce dall'Iran: "Resistenza risponderà"
- Evacuazione, critiche a Israele da Ue e Onu
- La Germania pressa Netanyahu: "Niente guerra con Hezbollah"
- "Preparativi per l'operazione di terra"
- Il Papa: "Vorrei incontrare le famiglie degli ostaggi israeliani"
- Convocato un vertice europeo straordinario
La guerra in Israele è giunta al suo ottavo giorno. Esattamente una settimana fa Hamas dava il via all'operazione "Diluvio al-Aqsa", entrando in territorio israeliano e lanciando migliaia di razzi dalla Striscia di Gaza contro tutto il Paese. Ieri sera l'esercito di Tel Aviv ha coordinato le sue forze di terra con l'aeronautica, alternando incursioni di ricognizione con fanteria e carri armati a bombardamenti a tappeto. Israele non ha ancora fatto partire l'assalto alla città, ma ha emesso un ordine di evacuazione rivolto ai 1.1 milioni di abitanti di Gaza City costretti a lasciare le loro case entro 24 ore in vista dell'imminente offensiva militare. Il premier Benjamin Netanyahu si è recato nei kibbutz di Be'eri e Kfar Aza, teatro di massacri, e ha visitato i soldati in prima linea alla periferia di Gaza. "Siete pronti per la prossima fase?", ha detto Netanyahu in un video ufficiale.
Le Israel Defense Forces hanno reso noto che oltre 120 persone sono tenute in ostaggio da Hamas a Gaza. Le brigate al-Qassam, ala militare dell'organizzazione terroristica palestinese, scrivono di 9 ostaggi che avrebbero perso la vita nei bombardamenti di ieri da parte di Israele. Intanto il bilancio delle vittime è di 1.200 israeliani uccisi da Hamas e di 1.900 palestinesi morti. Nella notte sono inoltre proseguite le schermaglie con i militanti di Hezbollah al confine con il Libano, fronte sempre più caldo. I militari israeliani hanno risposto bombardando le postazioni del Partito di Dio a nord. La risposta di Israele è infine arrivata, con un'operazione su vasta scala contro tutta la Striscia di Gaza. "Preparatevi a ciò che accadrà", ha detto Netanyahu ai soldati. Intanto l'Unione europea ha triplicato i suoi aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, portandoli a 75 milioni di euro. L'Iran, invece, che ha aiutato i terroristi di Hamas ad attaccare lo Stato ebraico, minaccia: se l'operazione israeliana nella Striscia dovesse continuare, Teheran sarà costretto ad intervenire. In serata, dopo che sono risuonate le sirene dell'allarme aereo nelle Alture del Golan in seguito a un lancio di razzi, Israele ha risposto con colpi di artiglieria contro la Siria, altro fronte che rischia di aprirsi e dove i pasdaran hanno una certa influenza. Secondo Hezbollah, Israele avrebbe condotto anche dei raid contro l'aeroporto di Aleppo.
A sette giorni dall'attacco di Hamas, il presidente dell'Autorità palestinese, Abu Mazen, ha avuto un colloquio con il presidente americano, Joe Biden, in cui ha chiesto di "fermare tutti gli attacchi e rispettare le leggi umanitarie" e ha affermato di opporsi "fermamente allo sradicamento dei residenti di Gaza dalle loro case", condannando "l'uccisione di civili da entrambe le parti".
Ecco tutti gli aggiornamenti di sabato 14 ottobre.
Nuovo ordine di evacuazione da Gaza: "Andate a sud"
Gli abitanti della zona settentrionale della Striscia di Gaza avranno sei ore a disposizione, dalle 10.00 di stamattina (ora locale) alle 16.00 di oggi pomeriggio per dirigersi verso la parte meridionale dell'enclave palestinese. "Le Idf consentiranno la circolazione lungo le strade indicate senza alcun danno tra le ore 10.00 e le ore 16.00", si legge in un messaggio postato in lingua araba su X da un portavoce militare. "Per la vostra sicurezza – continua – , approfittate del breve tempo per spostarvi a sud, da Beit Hanoun a Khan Yunis. Se tenete a voi stessi e ai vostri cari, andate a sud come vi è stato detto. Siate certi che i leader di Hamas si sono presi cura di sé stessi e si stanno riparando dagli attacchi nella regione".
#عاجل بيان مهم لسكان مدينة غزة ناشدناكم في الأيام الاخيرة مغادرة مدينة غزة إلى جنوب وادي غزة بهدف الحفاظ على سلامتكم. أود إبلاغكم بأن جيش الدفاع الإسرائيلي سيسمح بالتحرّك على الشوارع المُشار إليها دون أي اذًى بين الساعات 10:00- 16:00. من أجل سلامتكم، استغلوا الوقت القريب من… pic.twitter.com/zNSq1hnLQY
— افيخاي ادرعي (@AvichayAdraee) October 14, 2023
Razzi di Hamas da Gaza
Israele nuovamente sotto il tiro dei razzi di Hamas provenienti da Gaza. Lo afferma l'esercito israeliano, spiegando che il bersaglio dei terroristi adesso sono le comunità vicine alla Striscia. Ieri contro la città di Ashkelon sono stati lanciati 150 razzi.
Le sirene di allarme sono risuonate anche nel centro del Paese, con nuove allerte anche a Tel Aviv nei pressi dell'aeroporto internazionale Ben Gurion.
Haniyeh (Hamas): "Atrocità Israele sono crimini di guerra"
Ismail Haniyeh, capo di Hamas attualmente in esilio in Qatar, ha accusato Israele di avere commesso crimini di guerra e di impedire agli aiuti umanitari di entrare nella Striscia di Gaza, bloccandoli con i suoi raid aerei. "Le atrocità israeliane equivalgono a crimini di guerra", ha scritto Haniyeh in una lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e pubblicata sul sito web dell'organizzazione. La missiva definisce "barbarico l'assedio imposto da Israele" al territorio e aggiunge che "l'occupazione israeliana sta bloccando l'entrata di aiuti umanitari e forniture mediche nella Striscia di Gaza".
Giallo sui corpi rinvenuti a Gaza
Il portavoce dell'esercito israeliano Richard Hecht non conferma né smentisce le voci circolate sui media israeliani secondo i quali le truppe entrate ieri a Gaza avrebbero recuperato i corpi di alcuni cittadini israeliani. "Queste affermazioni non sono accurate. Non possediamo informazioni al riguardo", ha detto Hecht citato dalla Bbc.
Valico con l'Egitto aperto per gli americani
Primi passi diplomatici importanti tra Israele ed Egitto. Le due nazioni sono infatti giunte a un accordo che sblocca la situazione al valico di Rafah, per permettere ai cittadini americani rimasti nella Striscia di Gaza di uscire. Lo riferisce un funzionario statunitense appartenente all'entourage del segretario di Stato Antony Blinken, impegnato in una serie di visite in Medio Oriente in questi giorni. Il passaggio rimarrà aperto dalle 11.00 alle 16.00 e il Qatar ha rassicurato l'alleato americano sulla cooperazione di Hamas.
La posizione degli Usa
Un alto funzionario del dipartimento di Stato americano sentito da Nbc News ha smentito l'indiscrezione secondo cui gli Stati Uniti avrebbero fatto pressioni a Israele per rinviare le operazioni via terra a Gaza.
"Gli Stati Uniti credono che Israele stia cercando di ridurre al minimo i danni ai civili ma, dato che gli attacchi missilistici da Gaza sono continuati per una settimana, Israele ha la necessità, il diritto e l'obbligo di rispondere con le operazioni che ritiene necessarie", ha detto la fonte. Washington non è stata consultata da Tel Aviv prima di dare l'ultimatum di 24 ore alla popolazione di Gaza, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.
Gli Usa hanno schierato gli aerei da combattimento F-15 Strike Eagle in Medio Oriente. Lo riporta Haaretz, citando un tenente generale dell'Air Force statunitense. "L'esercito americano – ha spiegato il militare americano – è impegnato a garantire la sicurezza e la protezione durature in tutto il Medio Oriente".
Scontri al confine con il Libano, morto un giornalista
Tensione alle stelle al confine tra Israele e Libano. L'esercito israeliano ha reso noto un tentativo di infiltrazione da parte di una cellula terroristica, sventato grazie alla sorveglianza aerea impiegata in quelle zone. "Un drone - ha detto un portavoce della Difesa – ha colpito e ucciso i terroristi". Le vittime secondo la stampa sarebbero quattro in totale.
Nella zona a nord di Israele gli scontri sono aumentati nelle ultime ore, in particolare dopo uno scambio di colpi con i guerriglieri di Hezbollah che hanno denunciato la morte di un giornalista dell'agenzia Reuters. "Il governo libanese si assume la responsabilità di qualsiasi aggressione dal territorio libanese verso il territorio sotto la sovranità israeliana. Chiunque tenti di attraversare il confine sarà ucciso", scrivono le forze israeliane in un comunicato diffuso in arabo.
La protesta di Beirut per la scomparsa del reporter libanese Issam Abdullah approderà anche al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove verrà presentata una denuncia formale contro Israele.
Arresti e uccisioni: Hamas nel mirino
Uno dei membri storici e ai vertici di Hamas, lo sceicco Adnan Asfur, è stato arrestato dai soldati israeliani in un raid a Nablus, in Cisgiordania. L'informazione è stata confermata da Yedioth Ahronoth, che parla di altri terroristi individuati dalle forze armate israeliane nella notte. Da sabato scorso sono stati arrestati 230 militanti. Asfur è stato in carcere decine di volte in Israele.
Tra le vittime eccellenti del blitz di ieri a Gaza c'è anche Ali Qadi, comandante di compagnia dell'unità d'élite di Hamas "Nukheba" che secondo le Idf avrebbe guidato l'attacco terroristico alle comunità israeliane a ridosso della Striscia lo scorso sabato. "Nel 2005 Qadi - ha detto l'esercito - fu catturato per l'uccisione e il rapimento di civili israeliani e poi rilasciato nello scambio di prigionieri per il soldato Gilad Shalit".
L'esercito di Tel Aviv ha rivendicato poi l'eliminazione di Abu Murad, il capo dell'aviazione di Hamas, considerato "largamente responsabile di aver diretto i terroristi durante il massacro" del 7 ottobre. L'operazione si è svolta a Gaza.
Israele: "Civili palestinesi non sono nostri nemici"
Le Idf si difendono dalle accuse di aver preso di mira i civili a Gaza. "I civili palestinesi a Gaza non sono nostri nemici e non li prendiamo di mira come tali", ha commentato stamani il tenente Jonathan Conricus, portavoce dell'esercito israeliano. "Stiamo cercando di fare la cosa giusta, stiamo cercando di evacuare i civili per ridurre al minimo il rischio per loro. È estremamente triste e deplorevole che così tanti media si concentrino sulle nostre azioni invece di attribuire la responsabilità all'entità che governa la Striscia di Gaza, e cioè Hamas", ha concluso.
Minacce dall'Iran: "Resistenza risponderà"
Non si ferma la solidarietà del mondo musulmano contro Israele. Dopo gli interventi dell'ayatollah Khamenei, l'Iran torna a minacciare lo Stato ebraico per le sue azioni nell'enclave palestinese. "Se la comunità internazionale tarda a fermare il regime sionista e continua a commettere crimini nella Striscia di Gaza, la Resistenza annuncerà l'ora zero per dare una risposta decisiva al regime", ha avvertito il ministro degli Esteri israeliano, Hossein Amirabdollahian, in una conferenza stampa a Beirut. "I leader della Resistenza mi hanno detto che le loro forze sono ben preparate a rispondere, al punto che cambieranno l'attuale mappa dei territori occupati", ha proseguito.
Evacuazione, critiche a Israele da Ue e Onu
Critiche dall'Unione europea a Israele per l'ordine di evacuazione ai civili di Gaza. L'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha dichiarato a margine della sua visita in Cina che "rappresentando la posizione ufficiale dell'Unione Europea, il piano di evacuazione è assolutamente impossibile da attuare" e che "immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza non può che essere una crisi umanitaria".
Posizione simile quella espressa dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il quale ha scritto un articolo sul New York Times chiedendo a Israele di cambiare idea sull'evacuazione di Gaza. Secondo i dati dell'Onu, il numero di sfollati è salito a 423mila.
La Germania pressa Netanyahu: "Niente guerra con Hezbollah"
Non soo il fronte di Gaza. A impensierire i governi internazionali è anche l'apertura di un fronte a nord, con i miliziani di Hezbollah, la milizia sciita appoggiata dall'Iran. Per questo motivo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha scritto su X di essersi confrontato con Netanyahu per scongiurare questa ipotesi: "Oggi ho parlato di nuovo al telefono con il premier israeliano. Dobbiamo evitare una conflagrazione e l'intervento di Hezbollah - siamo d'accordo su questo".
"Preparativi per l'operazione di terra"
Secondo quanto diffuso in un comunicato, le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno completando i preparativi per una "significativa operazione di terra" nella Striscia di Gaza. Le Idf si starebbero infatti preparando ad "espandere l'offensiva", attuando una "vasta gamma di piani operativi offensivi", che includono un "attacco congiunto e coordinato dall'aria, dal mare e dalla terra. I battaglioni e i soldati dell'Idf sono dispiegati in tutto il Paese e sono pronti ad aumentare la preparazione per le prossime fasi della guerra, con un'enfasi su una significativa operazione di terra".
Il Papa: "Vorrei incontrare le famiglie degli ostaggi israeliani"
Anche il Santo Padre, insieme alla diplomazia vaticana, sta lavorando per sciogliere le tensione tra Israele e palestinesi. In una telefonata al giornalista Enrique Cymerman, infatti, il Santo Padre ha espresso preoccupazione per il conflitto che si sta infiammando ogni giorno di più e ha espresso il desiderio di poter incontrare un giorno le famiglie degli ostaggi in mano ai terroristi di Hamas.
Convocato un vertice europeo straordinario
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha inviato una lettera a tutti i capi di Stato e di governo denunciando "i brutali attacchi terroristici di Hamas contro Israele" che hanno provocato "la tragica perdita di oltre mille civili israeliani innocenti. Gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza alcuna precondizione. Non esiste alcuna giustificazione per il terrorismo". Nella missiva, il presidente del Consiglio Ue ha anche convocato un vertice straordinario per gestire la crisi mediorientale. In particolare, Michel ha sottolineato che "esiste un forte rischio di migrazione e di spostamento di un gran numero di persone verso i Paesi vicini che già accolgono un numero significativo di rifugiati sul loro territorio.
Se la situazione non viene gestita con attenzione, c'è il rischio di ulteriori ondate migratorie verso l'Europa. Il conflitto potrebbe esacerbare le tensioni tra le comunità in Ue e alimentare l'estremismo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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