Dopo i morti di Uman, Kiev avverte Mosca: "Sta per iniziare la controffensiva "

In seguito all'attacco costato la vita a 23 persone di cui 4 bambini, Kiev ha fatto sapere che i preparativi per la controffensiva dell'esercito ucraino volta a riconquistare i territori occupati dai russi a Sud e ad Est del Paese sono giunti al termine

Dopo i morti di Uman, Kiev avverte Mosca: "Sta per iniziare la controffensiva "

"Il terrore russo affronterà una risposta equa. Non dimenticheremo alcun crimine". Volodymyr Zelensky ha commentato così l’ennesima strage avvenuta in Ucraina e costata la vita a decine di civili. La Russia ha infatti lanciato una massiccia ondata di attacchi su molteplici città ucraine. Nel frattempo, Kiev sta per concludere gli ultimi preparativi prima di lanciare la sua controffensiva primaverile contro le forze nemiche nel sud e nell’est del Paese.

Pioggia di missili sull’Ucraina

A Uman si contano 23 morti, di cui 4 bambini, per un palazzo sventrato da un missile nella notte. Una donna e la sua bimba di due anni sono morte a Dnipro mentre 11 missili sono stati abbattuti dall'antiaerea mentre volavano su Kiev, nel primo attacco missilistico contro la capitale in 51 giorni.

L'aeronautica ucraina ha annunciato di aver abbattuto 21 missili da crociera e due droni nella notte, ma almeno altri due razzi sono sfuggiti alla contraerea. Il sindaco filorusso di Donetsk ha a sua volta puntato il dito contro Kiev, sostenendo che anche gli ucraino hanno sulla coscienza sette morti, tra cui un bambino, per un attacco che ha colpito un minibus nella città.

In ogni caso, secondo il ministero della Difesa russo, quelli colpiti da Mosca erano obiettivi militari raggiunti con missili "di precisione a lunga gittata" su aree in cui erano state radunate unità di riserva dell'esercito ucraino.

Le bombe russe sulla popolazione "sono la risposta della Russia a tutte le iniziative di pace", ha denunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo che "la via per la pace è cacciare la Russia dall'Ucraina" e armare il Paese con gli F-16.

Kiev quasi pronta per la controffensiva

In uno scenario del genere, Kiev si mostra sempre più convinta del fatto che la fine della guerra non si vedrà con la diplomazia, ma con la tanto attesa controffensiva di primavera, i cui preparativi "stanno per finire", ha assicurato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov. "Non appena ci sarà la volontà di Dio, le condizioni meteorologiche e la decisione dei comandanti, lo faremo", ha sottolineato.

Parlando in una conferenza stampa, il ministro ha ricordato che l'Ucraina si aspetta ancora l'invio dei carri armati Abrams, che probabilmente non arriveranno prima della controffensiva. "Inoltre, abbiamo un gran numero di veicoli blindati di vario tipo, Bradley, Marder, Stryker e C90, i corsi dell'addestramento per il loro utilizzo stanno per finire", ha ribadito Reznikov.

Mosca però non si lascia intimidire e in risposta ha inviato il suo vice primo ministro, Marat Khusnullin, lì dove la battaglia è più feroce, a Bakhmut, per "valutare i progetti di ricostruzione". Secondo i russi, mancherebbe infatti poco alla conquista della città simbolo del fronte più duro, mentre Vladimir Putin ha ribadito che le quattro regioni dell'Ucraina annesse da Mosca sono "terre storiche" della Russia e i loro abitanti "parte del suo popolo".

Verso la battaglia decisiva?

Con queste prospettive, Kiev ritiene sempre più chiaro che "è possibile sconfiggere il terrore russo solo insieme: con armi per l'Ucraina, con le sanzioni più dure", ha affermato Zelensky. Ma se da una parte le armi e i tank promessi dalla Nato sono quasi tutti arrivati all'Ucraina - secondo il segretario Jens Stoltenberg - manca invece ancora l'accordo tra i 27 rappresentanti permanenti dell'Ue sul secondo pilastro del piano munizioni per Kiev, oltre ai caccia occidentali.

Intanto, è arrivato l'accordo di principio tra la Commissione Ue e Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria per il ritiro del divieto unilaterale all'import del grano ucraino. Un annuncio che prova a far tirare un sospiro di sollievo a quella che è la colonna portante dell'economia del Paese, in una giornata dove sono ancora una volta le lacrime e il sangue a bagnare una terra martoriata dalla guerra.

Il ministro ucraino Kuleba ha però messo in guardia dal considerare l'attesa controffensiva di Kiev come una "battaglia decisiva" che metterà fine alla guerra. "La controffensiva non deve essere considerata come una battaglia decisiva. La battaglia decisiva sarà quella che porterà alla completa liberazione dei territori ucraini. Potremo trarre questa conclusione alla fine, non all'inizio della battaglia", ha dichiarato, citato da Interfax-Ukraine, dopo che altri esponenti del governo hanno invitato a non esagerare le aspettative.

"Se servirà una sola

controffensiva, allora e ne sarà una, se ne serviranno due o più, così sarà. Non è un conflitto che possiamo congelare", ha concluso ancora Kuleba, sottolineando che l'Ucraina combatterà fino alla vittoria.

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