Che la guerra in Ucraina non fosse un film epico ricco di scene spettacolari per intrattenere il pubblico nella sala di un cinema si era capito la notte del 24 febbraio 2022 quando i primi soldati russi entrarono nel Paese con l'obiettivo di paralizzare le istituzioni e compiere un assalto alla capitale Kiev, seminando il caos per settimane prima di fare marcia indietro e ritirarsi. 18 mesi e alcune migliaia di km quadrati di territorio liberati (o ancora occupati) dopo, la musica è sempre la stessa. A raccontare la crudezza dei combattimenti al fronte è Mark Milley, capo dello Stato maggiore degli Stati Uniti. Il generale pluridecorato americano ha mostrato ai giornalisti della Cbs un centro di comando top-secret del Pentagono localizzato sottoterra. Da qui, Milley e il suo staff ricevono e scambiano h24 tutte le informazioni provenienti dal campo. E i dettagli di queste durissime battaglie sono raccapriccianti, come ha rivelato Milley.
La testimonianza del generale Usa
"Ho preso parte a molti scontri a fuoco. Sono saltato in aria diverse volte, su veicoli, mine, ordigni esplosivi improvvisati. Ma non ho mai visto questa intensità", ha detto il militare statunitense alla troupe di Sunday Morning. Un quadro all'apparenza avvilente, ma che in realtà descrive ciò che sta accadendo e denota l'enorme sacrificio che le forze armate ucraine stanno assumendo sulla loro pelle mentre è in corso la controffensiva nel sud del Paese. L'operazione, lanciata tra maggio e giugno scorso, si era arenata intorno a luglio a causa di una serie di errori grossolani commessi dalle brigate dispiegate in maniera disordinata e incapaci di penetrare le fortificazioni nemiche.
A metà agosto il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny ha incontrato i vertici militari della Nato in una riunione segreta al confine con la Polonia. Da quell'incontro, la strategia di Kiev è cambiata e ha immediatamente portato i suoi primi frutti. Liberato il villaggio di Robotyne, le truppe ucraine hanno superato la temutissima prima linea di difesa russa, costellata di vastissimi campi minati, e hanno raggiunto i risultati più importanti da mesi avvicinandosi a Tokmak verso la città di Melitopol. Il colpo non è ancora arrivato, ma raggiungere i principali centri meridionali e isolare la Crimea sarebbe un trionfo per l'esercito ucraino.
Non si può dimenticare, poi, che questo è un conflitto su larga scala e che non si sta combattendo soltanto in trincea o con i carri armati, ma anche con sabotaggi, blitz e altre operazioni secondarie in territori lontanissimi dal fronte, come dimostrano i raid a Belgorod e in Crimea. Proprio al largo della penisola annessa dalla Federazione russa Kiev ha ripreso oggi il controllo delle "torri Boyko", due piattaforme petrolifere precedentemente occupate dal 2015 e utilizzate dalla Russia come sito di atterraggio per elicotteri. Le forze speciali del Gur hanno preso possesso di munizioni per elicotteri e del radar Neva, che monitora gli spostamenti navali nel Mar Nero.
Quando potrebbe finire la guerra in Ucraina
Ad ogni modo, Milley ha calcolato circa 30 giorni prima che le condizioni meteorologiche compromettano l'avanzata degli alleati. E ogni giorno che passa significa più vittime. "Questa è la differenza tra la guerra sulla carta e la guerra reale", continua il generale Usa. "Si tratta di persone vere che vengono uccise e di veicoli veri che saltano in aria, quindi le persone tendono a rallentare in situazioni del genere. Ma è una cosa molto deliberata e stanno facendo progressi ogni giorno", ha aggiunto.
Sulle perdite di entrambi gli schieramenti non esistono dati certi, se non altro perché né chi difende né chi attacca sta pubblicando numeri ufficiali o perlomeno affidabili. I morti russi, inclusi i paramilitari Wagner, si aggirerebbero intorno ai 300mila caduti contro i 200mila da parte ucraina. Il fattore umano conta e continuerà a rappresentare una variabile fondamentale indipendentemente dall'entità delle prossime forniture belliche occidentali. Chi avrà più uomini da schierare e mobilitare, e Mosca potenzialmente ne può vantare tanti di più di quanti ne abbia avuti Kiev finora, avrà comunque un vantaggio da non sottovalutare qualora la guerra dovesse durare ancora a lungo e cristallizzarsi per anni.
Una prospettiva, quella di un conflitto a oltranza, respinta dal capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, sicuro del contrario e dell'inevitabile successo dei suoi soldati: "Non condivido l'opinione che questa sarà una guerra prolungata.
Questa è la mia opinione personale, che si basa sull'analisi dei dati che abbiamo, prima di tutto sul nemico. La controffensiva delle forze armate ucraine continuerà durante l'inverno, anche se sarà più difficile avanzare", ha detto Budanov.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.