Il 14 marzo il media russo Ria Novosti ha riportato che gli Houthi, i ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran, avrebbero effettuato un test di un missile ipersonico. “Il raggruppamento di truppe missilistiche ha effettuato con successo un test di un missile che è in grado di sviluppare una velocità fino a Mach 8 e funziona a combustibile solido; in Yemen l'intenzione è di procedere alla sua produzione per utilizzarlo durante gli attacchi in Mer Rosso, Mare Arabico e Golfo di Aden, ma anche contro obiettivi in Israele”, ha detto una fonte anonima a Ria Novosti, aggiungendo che gli Houthi hanno aggiornato le capacità dei loro droni suicidi, che ora possiedono una nuova testata esplosiva in grado di infliggere danni doppi rispetto a prima.
La notizia arriva dai canali russi in un momento in cui la campagna di disinformazione del Cremlino rivolta verso l'opinione pubblica occidentale è massima, quindi è probabile che si tratti di una notizia falsa, ma quanto si legge non va sottovalutato ed escluso a priori: da settimane gli Houthi lasciano intendere le “sorprese” che stanno pianificando per il contrasto marittimo agli Stati Uniti e i loro alleati nel Mar Rosso. Usa e alleati che finora sono stati in grado di abbattere qualsiasi missile o drone che si avvicinasse alle loro navi da guerra nelle acque del Medio Oriente.
Abdul Malik al-Houthi, il leader supremo dei ribelli Houthi, si è vantato degli sforzi dei ribelli nel campo degli armamenti alla fine di febbraio, dicendo: “Abbiamo sorprese che i nemici non si aspettano affatto”. Una settimana fa ha avvertito in modo simile che “ciò che sta arrivando è più grande” aggiungendo che “il nemico… vedrà il livello di risultati di importanza strategica che collocano il nostro Paese per le sue capacità tra i pochi a questo mondo”.
Attualmente, le uniche due forze armate ad aver schierato missili ipersonici in servizio sono quelle di Russia e Cina, mentre gli Stati Uniti sono in avanzata fase di sviluppo con alcuni programmi per l'aeronautica, l'esercito e la marina. L'Iran afferma di aver effettuato un test di un missile ipersonico, ma più probabilmente si è trattato di un classico vettore balistico dotato di capacità di manovra, e sebbene successivamente abbia mostrato quello che sembra essere un veicolo planante ipersonico (in inglese Hgv – Hypersonic Glide Vehicle), a oggi esso non è stato ancora testato. Anche la Corea del Nord vanta di essere entrata a far parte del club ipersonico, avendo testato quello che a tutti gli effetti era un Hgv a settembre del 2021.
Se le affermazioni degli Houthi, riportate da Ria Novosti, fossero reali, un tale sistema missilistico rappresenterebbe una sfida non da poco per le difese delle unità navali alleate presenti in quell'area, ma non è assolutamente detto che esse fallirebbero ogni tentativo di ingaggio.
Inoltre, bisognerebbe chiedersi chi possa aver fornito questo tipo particolare di missili agli Houthi, e in questo senso il primo sospettato potrebbe essere proprio l'Iran con la finalità di testare in combattimento i loro ultimi ritrovati missilistici, sebbene, come detto, non siano ascrivibili alla moderna definizione di missili ipersonici, che richiede al vettore capacità manovriere importanti insieme a una velocità superiore a Mach 5.
Altre fonti suggeriscono che possa essere stata la Russia a fornire agli Houthi i loro missili da crociera 3M-22 “Zircon”: un vettore ipersonico antinave – con capacità anche di attacco terrestre – entrato in servizio a gennaio dello scorso anno.
Ci sentiamo però di escludere questa ipotesi in quanto Mosca, in questo momento, utilizza i suoi missili più pregiati per il conflitto in Ucraina, ma soprattutto la Russia non ha mai sostenuto direttamente o indirettamente la ribellione degli Houthi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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