I punti chiave
Esercitazioni, test e manovre congiunte. Proseguono le intense attività militari della Russia, pronta ad avviare un' "esercitazione su larga scala" delle sue Forze missilistiche strategiche, dove saranno coinvolte la formazione missilistica di Omsk e la formazione missilistica di Novosibirsk, dotate di missili balistici intercontinentali Yars. Nelle ultime ore, Mosca ha anche testato missili anti nave Moskit - un missile da crociera con capacità di testate convenzionali e nucleari – nel Mar del Giappone, mentre nelle settimane precedenti il Cremlino era stato impegnato in manovre congiunte assieme a Cina, Iran e Sudafrica.
Il missile Yars
I riflettori sono puntati sull'RS-24 Yars, una modifica del missile Topol-M, nonché il sistema missilistico strategico russo armato con un missile balistico intercontinentale a propellente solido. È stato sviluppato dall'Istituto di Tecnologia Termica di Mosca sotto la guida del membro dell'Accademia delle Scienze russa Yury Solomonov.
L'agenzia russa Tass ha scritto che ha preso il via un'esercitazione su larga scala di comando e personale delle forze missilistiche strategiche russe, che ha coinvolto più di 3.000 militari. "Complessivamente, l'esercitazione coinvolgerà oltre 3.000 militari e circa 300 articoli di equipaggiamento militare. Una commissione del comando delle forze missilistiche strategiche valuterà la coesione tra il personale che svolge i propri compiti", ha affermato il ministero della Difesa di Mosca.
L'esercitazione si svolge in linea con il programma di addestramento al combattimento del 2023. "Inoltre, i militari delle forze missilistiche strategiche effettueranno un complesso di misure per addestrare l'occultamento e le contromisure contro i moderni sistemi di rilevamento aereo, in coesione con le unità militari del distretto militare centrale e le forze aerospaziali", ha proseguito il ministero, aggiungendo che verrà prestata particolare attenzione a vari tipi di droni. Ma l'attenzione principale è, appunto, sull'RS-24 Yars, un missile che Mosca sfoggia in un momento delicatissimo del conflitto.
Il missile Moskit
In ogni caso, come detto, Mosca è attiva su più fronti. Mentre sul lato occidentale Vladimir Putin ha ha annunciato che "il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia", sul fronte orientale la Russia ha testato il Moskit in un'esercitazione della Marina russa nella baia di Pietro il Grande, nel Mar del Giappone.
Anche in questo caso, come per lo Yars, stiamo parlando di un missile temibile. Per la precisione, di un missile anti nave supersonico della fine della Guerra Fredda, realizzato dalla Raduga Design Bureau, e sviluppato per armare cacciatorpediniere e corvette con missili con i quali ingaggiare gruppi di battaglia di portaerei nemiche.
Il missile in questione, per la cronaca, ha una velocità di Mach3, vola solcando il mare a 10 metri di altezza e può effettuare una manovra a S prima di colpire il bersaglio, quando scende ulteriormente di quota, a 7 metri.
Entrato in servizio ai primi anni '80 è stato prodotto fino al 2014 ma non ha incontrato un grande successo sul fronte export: sono limitate anche le forniture a Egitto, Cina e Iran e un'altra manciata di Paesi tra i quali probabilmente anche la Corea del Nord.Il Moskit ha una testata da 300 kg che può montare armi convenzionali o nucleari. La portata effettiva della prima versione era di circa 90 km, l'ultima di cui si abbia notizia arriva fino a 240 km.
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