Gli Usa puntano a "Replicator 2": lo scudo di Washington contro gli sciami di droni

Washington lavora sulla seconda iterazione dell'iniziativa di rapid-fielding Replicator per risolvere le sfide operative critiche e contrastare i piccoli droni

Gli Usa puntano a "Replicator 2": lo scudo di Washington contro gli sciami di droni
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In risposta alle crescenti minacce dei droni di piccole dimensioni, il Pentagono ha avviato l'iniziativa strategica Replicator 2, volta a rafforzare le capacità difensive delle forze armate statunitensi. Presentata nel "Memorandum sullo sviluppo delle capacità di contrasto ai sistemi aerei senza equipaggio" dal segretario alla Difesa Lloyd Austin, i progetto mira a implementare rapidamente tecnologie avanzate per proteggere le installazioni militari americane e garantire risposte tempestive alle minacce emergenti.

La prima fase del progetto: "Affrontare le sfide operative"

Il dipartimento della Difesa ha raggiunto un traguardo significativo con la prima fase di Replicator, che sfrutta tecnologie commerciali per affrontare sfide operative cruciali. Il vice segretario della Difesa, Kathleen Hicks, ha annunciato il 6 Maggio scorso un'accelerazione nell'implementazione di sistemi autonomi attritable (ADA2), focalizzando l'attenzione su capacità innovative in diversi domini operativi. Per sostenere il programma, sono stati stanziati circa 500 milioni di dollari per l'anno fiscale 2024, con richieste simili per il 2025.

Tra le innovazioni della prima fase figurano veicoli di superficie (USV) e sistemi aerei (UAS) senza equipaggio, oltre a dispositivi di contrasto ai droni (c-UAS). In particolare, il Pentagono prevede di accelerare l'implementazione del munizionamento Switchblade-600, già utilizzato con successo in Ucraina.

L'ammiraglio Samuel Paparo, responsabile del Comando nel Pacifico, ha dichiarato che questo passo è cruciale per garantire un Indo-Pacifico libero e aperto. Inoltre, il Dipartimento sta diversificando i fornitori di USV attraverso la nuova iniziativa Production-Ready, Inexpensive, Maritime Expeditionary (PRIME), lanciata il 30 gennaio 2024, che ha già attratto oltre cento candidature.

Alcune capacità della prima fase rimangono riservate. Doug Beck, Direttore dell'Unità per l'Innovazione della Difesa, ha affermato che “affrontare le sfide strategiche richiede il coinvolgimento delle migliori tecnologie commerciali, anche da partner non tradizionali.”.

La seconda fase: "Evoluzione dell'Iniziativa Replicator"

La seconda fase dell'iniziativa, conosciuta come Replicator 2, segna un'evoluzione cruciale nella risposta agli attacchi dei droni. Essa prevede l'implementazione rapida di tecnologie avanzate per il contrasto ai sistemi aerei senza equipaggio (C-sUAS), un segmento in espansione utilizzato da attori statali e non. I leader del dipartimento della Difesa hanno annunciato l'intenzione di richiedere fondi per il bilancio fiscale 2026, evidenziando l'urgenza di rafforzare le capacità difensive.

Il segretario Austin ha identificato il contrasto ai C-sUAS come una priorità chiave, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo per colmare le lacune nelle capacità attuali. Ha affermato: "Replicator 2 affronterà la minaccia rappresentata dai sistemi aerei senza equipaggio di piccole dimensioni per le nostre installazioni più critiche. Mi aspetto che fornisca una protezione migliorata entro 24 mesi dall'approvazione dei fondi da parte del Congresso."

Obiettivi e Supervisione del Replicator 2

Il progetto si concentra sulla minaccia “specifica” dei droni di “piccole dimensioni”, che rappresentano un rischio considerevole per le installazioni militari statunitensi. L'iniziativa non solo mira a migliorare la protezione delle risorse critiche, ma affronta anche le sfide legate alla capacità produttiva, all'innovazione tecnologica e all'integrazione dei sistemi. Il piano per Replicator 2 sarà presentato al Congresso nell'ambito del bilancio presidenziale per l'anno fiscale 2026. La supervisione dello sviluppo del progetto sarà affidata al vice segretario della Difesa e al vice presidente dei capi di Stato maggiore, i quali collaboreranno con diverse componenti del dipartimento della Difesa.

Un impegno a “lungo termine”

Questa iniziativa riflette un impegno a lungo termine nella lotta contro le minacce emergenti, con le forze armate che saranno responsabili dello sviluppo e della produzione delle capacità correlate. Replicator 2 rappresenta un passo significativo per il Pentagono nel rafforzare le proprie capacità di difesa contro i droni. Con un approccio strategico all'innovazione e un attento monitoraggio del Congresso, gli Stati Uniti si preparano a garantire la sicurezza delle loro forze e delle loro installazioni in un contesto geopolitico sempre più complesso.

Inoltre, l'iniziativa non solo mira a proteggere le risorse militari, ma anche a stabilire un precedente per la cooperazione internazionale e il rafforzamento delle alleanze nella lotta contro le minacce

asimmetriche. La rapida evoluzione della tecnologia dei droni richiede una risposta agile e adattabile, e Replicator 2 sembra proporsi come un progetto utile a colmare il divario esistente nelle capacità di difesa.

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