Tank o jet: a Ramstein il braccio di ferro sulle armi per l'Ucraina

Discussi i nuovi aiuti militari destinati all'Ucraina in vista della probabile offensiva russa della primavera. Manca una posizione unitaria. Crosetto: "Italia farà la sua parte"

Tank o jet: a Ramstein il braccio di ferro sulle armi per l'Ucraina

"È un momento decisivo per l'Ucraina e per tutto il mondo". Si è aperto così, con le parole del segretario della Difesa americana Lloyd Austin, l'ottavo incontro del gruppo di contatto per l'Ucraina a guida Usa presso la base statunitense di Ramstein, in Germania. Durante l'incontro, che ha riunito circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner, sono stati discussi i nuovi aiuti militari destinati all'Ucraina in vista della probabile offensiva russa della primavera.

Nuove armi per l'Ucraina

"Non è il momento di cedere. È tempo di scavare più a fondo. Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando. La storia ci sta guardando e non molleremo. E non esiteremo nella nostra determinazione ad aiutare l'Ucraina a difendersi dall'aggressione imperiale della Russia". Austin ha così ribadito la volontà del blocco occidentale di fornire ulteriori pacchetti militari a Kiev.

Volodymyr Zelensky, rivolgendosi al gruppo di contatto per l'Ucraina, ha fatto capire che non possono esserci ritardi. "Non posso usare parole invece di armi per difendere l'Ucraina. Vi ringrazio per l'aiuto ma dobbiamo velocizzare, il Cremlino deve perdere, vi incoraggio a prendere le decisioni e darci i carri armati e missili a lungo raggio", ha affermato il presidente ucraino.

Nove Paesi europei - Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia - hanno emesso un comunicato congiunto in cui si sono detti disposti a fornire all'Ucraina mezzi pesanti, inclusi i carri armati. La Germania per ora si è dimostrata la più scettica e ha negato il permesso di esportare i suoi tank Leopard 2.

I problemi del vertice

Al netto della volontà comune di continuare a sostenere l'Ucraina, i Paesi che supportano Kiev non sono riusciti a raggiungere una posizione condivisa sulle armi da inviare a Kiev. In particolare, ha spiegato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, il nodo spinoso riguarda i carri armati.

"Ho ordinato al ministero un inventario dei Leopard che abbiamo a disposizione", ha fatto sapere Pistorius, aggiungendo che, "nel caso in cui ci sarà una decisione la Germania sarà preparata". La Germania non sarebbe, inoltre, l'unica nazione a nutrire dubbi. "Non c'è una opinione unitaria su questa questione. La sensazione che ci sia una coalizione compatta determinata e la Germania sia un ostacolo è sbagliata", ha proseguito il ministro, a margine del vertice di Ramstein, in un comunicato in cui ha citato la questione dei Leopard, dibattuta sul tavolo del gruppo di contatto per l'Ucraina.

Pistorius ha quindi respinto l'affermazione secondo cui Berlino avrebbe intenzione di bloccare la consegna di carri armati all'Ucraina. "Ci sono buone ragioni per la consegna, ci sono buone ragioni contro di essa", ha dichiarato. Il ministro ha inoltre specificato che la difesa aerea dovrebbe attualmente essere la priorità principale di Kiev, e che sarebbe dunque fondamentale per il governo ucraino ricevere munizioni più che i carri armati.

Il ministro ha comunque annunciato ulteriori consegne di armi. Nella lista sono presenti veicoli da combattimento della fanteria Marder, carri armati di tipo Gepard e un'unità antincendio del sistema di difesa aerea Patriot.

"L'Italia farà la sua parte"

A Ramstein era presente anche Guido Crosetto. Il ministro della Difesa italiano ha ribadito a Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che l'Italia farà la sua parte per sostenere l'Ucraina.

"Nel corso della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina ho incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg con cui abbiamo discusso di strategie future e del contesto internazionale geostrategico. Ho ribadito a Stoltenberg che l'Italia, tra i protagonisti dell'Alleanza Atlantica, proseguirà nel sostegno all'Ucraina e al suo popolo. Continueremo a fare la nostra parte", ha dichiarato il ministro.

"Non vi lasceremo soli di fronte

a una vile aggressione. Siamo e resteremo al fianco del popolo ucraino a difesa di democrazia e libertà", ha quindi assicurato Crosetto al collega ucraino Oleksii Reznikov a margine della riunione.

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