Saltano in aria camion pieni di russi. Cosa ha fatto l'esercito ucraino

Um gruppo di partigiani della Crimea ha rivendicato l'esplosione di due camion dell'esercito russo, morti diversi soldati. Si combatte intanto a sud di Bakhmut

Saltano in aria camion pieni di russi. Cosa ha fatto l'esercito ucraino
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Non solo combattimenti tra le trincee e tra le varie linee di difesa dei russi nel sud e nell'est dell'Ucraina. Nel Paese la guerra sta infuriando anche nelle retrovie, tra sabotaggi e azioni da parte di gruppi di "partigiani ucraini". Si tratta di sigle impegnate nelle aree occupate dai russi nei primi mesi di conflitto, con l'intento di attaccare le forze avversarie stanziate soprattutto tra la Crimea e Zaporizhzhia. Nelle scorse ore, come segnalato da Ukrainska Pravda, un gruppo noto con il nome "Atesh" ha piazzato ordigni in almeno due camion usati dall'esercito di Mosca. Ci sarebbero diversi morti tra i soldati, anche se non arrivano conferme né da Kiev e né dal Cremlino.

L'attentato a sud di Zaporizhzhia

L'attacco, si legge sui media ucraini, sarebbe in realtà avvenuto ieri. La località è quella di Genichesk, all'interno della parte dell'oblast di Kherson ancora occupata dalle truppe russe. Si tratta di una zona strategica, in quanto affacciata sul Mar d'Azov e a pochi passi dal confine internazionalmente riconosciuto della Crimea. Qui, secondo le ricostruzioni dell'accaduto, un gruppo di miliziani del gruppo Atesh avrebbe scoperto un importante deposito di mezzi in dotazione all'esercito russo.

Il gruppo sarebbe così passato all'attacco, entrando all'interno dell'area usata dai militari di Mosca e piazzando almeno due ordigni a bordo di altrettanti camion. Gli esplosivi, di almeno 10 kg ciascuno, sarebbero poi stati azionati dai partigiani ucraini in un secondo momento. Quando cioè i soldati che avevano preso i mezzi in dotazione, sono scesi dai propri veicoli.

Si ignora il numero di persone coinvolte nell'attacco. Ci sarebbero, sempre secondo i media ucraini, diverse vittime tra i militari russi. Ma da Kiev non è arrivata alcuna conferma. Né dagli uffici governativi e nemmeno dalle sedi dei distretti militari. Il gruppo ha forse agito in autonomia rispetto all'Sbu, il servizio segreto ucraino che spesso coordina le attività dei gruppi filo Kiev nei territori occupati. Se confermato comunque, l'attentato dimostra ancora una volta il pericolo importante che si nasconde per i russi nelle retrovie del conflitto e, in particolare, nei territori occupati tra il febbraio e il marzo del 2022.

Kiev avanza a sud di Bakhmut

Sul fronte della guerra combattuta sul campo invece, nelle ultime ore gli ucraini hanno confermato la riconquista di Andriivka. Quest'ultima è una strategica località dell'oblast di Donetsk a sud di Bakhmut. L'avanzata in questo settore è arrivata al culmine di settimane di battaglie in cui Kiev è riuscita a prendere in mano l'iniziativa.

Dopo la caduta di Bakhmut a maggio infatti, gli ucraini hanno iniziato subito il contrattacco concentrandosi soprattutto lungo il settore meridionale. L'obiettivo era sfruttare il mancato consolidamento delle posizioni difensive russe, su cui ha gravato anche il difficile passaggio di testimone tra i miliziani della Wagner e i soldati regolari.

Gli ucraini hanno quindi premuto attorno le colline di Klishchiivka, da cui è possibile avere il controllo del fuoco sulla periferia meridionale di Bakhmut, e attorno l'area di Kurdiumivka. Andriivka si trova esattamente a metà strada tra le due località citate.

La sua conquista potrebbe permettere un'ulteriore accelerazione dell'avanzata ucraina attorno Bakhmut, con Kiev però costretta a vedersela con una difesa russa in grado fin qui di arginare l'azione delle forze avversarie.

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