"Occupare la Striscia di Gaza": Ben Gvir alza la posta in gioco

Il ministro della Sicurezza israeliano boccia la politica dei negoziati, preferendo la tolleranza zero. Taglio degli aiuti e del carburante per mettere in ginocchio Hamas. Ma soprattutto, occupazione permanente della Striscia

"Occupare la Striscia di Gaza": Ben Gvir alza la posta in gioco
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Tel Aviv alza la posta. Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, dal proprio profilo X chiede l'occupazione permanente della Striscia di Gaza da parte di Israele. Il ministro si oppone agli sforzi di mediazione sostenuti dagli Stati Uniti, affermando che Hamas deve essere "schiacciato" fino alla sua "completa resa". Nel suo messaggio, ha anche proposto di interrompere completamente il trasferimento di aiuti umanitari e carburante a Gaza fino a quando tutti gli ostaggi detenuti da Hamas non saranno rilasciati. Inoltre, ha esortato le autorità israeliane a "incoraggiare l'emigrazione" e a occupare i territori della Striscia di Gaza per mantenerli sotto il controllo israeliano in modo permanente.

Intanto, l'attacco di ieri alla scuola Al Tabeen, nel quartiere Daraj, nel centro di Gaza City, rischia di far saltare il prossimo round dei negoziati previsti la prossima settimana, considerati dal quotidiano panarabo Arab news come "l'ultima chance per la pace". L'attacco ha sollevato gravi preoccupazioni a livello internazionale. "Non c'è alcuna giustificazione per questi massacri", ha dichiarato Josep Borrell, alto rappresentante dell'UE per la politica estera, in un post su X. Condanne sono arrivate anche da Egitto, Qatar, Russia e Francia. Nel frattempo, sempre nella giornata di ieri, altre due incursioni aeree israeliane a Gaza centrale hanno causato la morte di almeno 13 persone, inclusi tre bambini e sette donne. L'attacco ha colpito abitazioni nei campi profughi di Nuseirat e nella città di Deir Al-Balah, secondo fonti ospedaliere.

In precedenza, Ben Gvir aveva criticato i continui negoziati per raggiungere un accordo di cessate-il-fuoco e liberazione degli ostaggi con Hamas a Gaza, sostenendo che ciò equivarrebbe a una resa. Durante un'intervista con Radio 103 FM, ripresa da Times of Israel, ha anche sollecitato il taglio degli aiuti alla Striscia di Gaza, una mossa che gli alleati di Israele hanno ripetutamente avvertito potrebbe oltrepassare una linea rossa e costare a Israele il loro sostegno. "Stiamo schiacciando Hamas (...) e adesso dovremmo andare a una conferenza e arrenderci? Questo sarebbe un grave errore da parte del primo ministro (Benjamin Netanyahu)", ha detto il leader del partito della destra radicale Otzma Yehudit (Potere ebraico).

Il titolare di uno dei più elicati dicasteri israeliani, ha ribadito quanto sia un errore storico sedersi a trattare con Hamas, un'organizzazione che, a suo dire, "ha stuprato, ucciso e bruciato bambini", e ha rinnovato il suo appello a interrompere la fornitura di carburante a Gaza. un punto sul quale preme fortemente in sesno tattico: "Se tagliamo il loro carburante, entro una settimana sarebbero in ginocchio. E se fermiamo i camion degli aiuti, entro due settimane sarebbero in ginocchio.

Allora perchè stiamo per fare un accordo, specialmente un accordo così irresponsabile?", ha aggiunto. "Che assurdità, che errore terribile, un disastro enorme. Possiamo ottenere una vittoria totale", ha concluso.

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