"Droni ucraini in Bielorussia". Il mistero dietro l'accusa di Mosca all'esercito di Kiev

Secondo le autorità della Federazione, l'Ucraina avrebbe inviato velivoli senza pilota al confine con i territori di Minsk per spiarne le infrastrutture in preparazione di azioni offensive contro il Paese alleato di Putin

"Droni ucraini in Bielorussia". Il mistero dietro l'accusa di Mosca all'esercito di Kiev
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Lo scontro tra Mosca e Kiev si è esteso, per il momento solo a parole, anche a Minsk. La Russia ha infatti accusato le forze ucraine di aver inviato droni da ricognizione nello spazio aereo della Bielorussia per raccogliere informazioni sui siti industriali e le infrastrutture nella zona di confine tra i due Paesi.

Secondo il direttore del dipartimento per la Comunità degli Stati indipendenti del ministero degli Esteri russo Alexey Polishchuk, l’esercito di Kiev avrebbe in serbo “piani aggressivi” contro la nazione alleata di Vladimir Putin per compensare le sconfitte subite lungo il fronte. “Consideriamo seriamente le notizie sulle forze militari ucraine che rafforzano le loro attività lungo la frontiera con la Bielorussia, nostra alleata”, ha affermato in un’intervista alla Tass. “Ci aspettiamo che il regime di Kiev adotti i passi più spericolati a causa del suo ovvio fallimento nell'area dell'operazione militare speciale”.

Polishchuk ha anche spiegato che la Bielorussia ha “a sua volta rafforzato le sue difese lungo il confine per prevenire provocazioni. Sono state dispiegate altre forze, sistemi di difesa aerea e lanciarazzi”. Nei giorni scorsi, l’Ucraina ha affermato che quattro droni della Federazione sono sfuggiti alla contraerea ritirandosi in profondità nel territorio di Minsk. Azioni ostili da parte di Kiev contro il Paese guidato da Alexandr Lukashenko, però, sembrano improbabili.

A inizio luglio, infatti, l’esercito della nazione invasa ha ritirato parte delle sue unità dal confine con la Bielorussia e, al momento, non ha gli uomini o i mezzi a disposizione per aprire un nuovo fronte. Le truppe di Putin stanno continuando a premere a Kharkiv e in Donbass, specialmente contro la città strategica di Chasiv Yar e nell’area attorno a Siversk. Nelle ultime settimane, diversi villaggi sono caduti nelle mani degli invasori che, attraverso l’utilizzo di continui attacchi a ondate, stanno costringendo i difensori ad arretrare lentamente di poche decine o centinaia di metri ogni giorno.

Secondo gli esperti statunitensi, però, uno sfondamento del fronte da parte delle forze del Cremlino è improbabile. “Le forze ucraine sono sotto pressione e devono affrontare mesi difficili di combattimenti, ma è ormai improbabile che la Russia riesca a sfondare”, ha affermato Michael Kofman del Carnagie Endowment for International Peace. Allo stesso modo, per l’Ucraina sarà molto difficile liberare ampie parti dei territori occupati.

Stando a quanto affermato da Eric Carmella, ex funzionario dell’intelligence Usa, “né la Russia, né l’Ucraina possiedono le capacità per cambiare significativamente la situazione sul campo di battaglia”.

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