Il Cremlino a Macron e Cameron: "Parole pericolose, così si rischia l'escalation"

La Russia ha definito molto pericolose le dichiarazioni di Macron e Cameron sull'eventuale dispiegamento di truppe in Ucraina

Il Cremlino a Macron e Cameron: "Parole pericolose, così si rischia l'escalation"
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Botta e risposta a distanza tra Emmanuel Macron e la Russia. Il presidente francese ha dichiarato apertamente che, nel caso in cui l'esercito russo dovesse sfondare le linee del fronte in Ucraina, e se ci fosse una richiesta da parte di Kiev, l'Occidente dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di inviare truppe sul territorio ucraino. Secca la replica di Mosca. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito molto pericolose le dichiarazioni del capo dell'Eliseo, sottolineando il rischio di andare incontro ad un'escalation militare.

Le parole di Macron

Nel corso di un'intervista rilasciata al settimanale Economist, Macron ha paventato l'invio di truppe occidentali in Ucraina se la Russia dovesse sfondare la linea del fronte sollevando lo stesso polverone già sollevato nelle settimane scorse, con gli alleati europei contrari a questa ipotesi. "Nulla può essere escluso", ha affermato il presidente francese. "Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina - cosa che oggi non avviene - dovremmo legittimamente porci la domanda", ha dichiarato lo stesso Macron, secondo cui "escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni", con i Paesi della Nato che avevano inizialmente escluso l'invio di carri armati e caccia Kiev prima di cambiare idea.

"Come ho detto, non escludo nulla, perché siamo di fronte a qualcuno che non esclude nulla", ha ribadito Macron in un riferimento a Vladimir Putin. "Probabilmente siamo stati troppo esitanti nel fissare dei limiti alla nostra azione nei confronti di qualcuno che non ne ha più e che è l'aggressore", ha proseguito il presidente, indicando il suo "chiaro obiettivo strategico: la Russia non può vincere in Ucraina".

l leader francese ha affrontato il ruolo della deterrenza nucleare nella difesa europea, chiarendo che si tratta di una decisione sovrana della Francia. Tuttavia, ha evidenziato che un dibattito più ampio sulla difesa europea deve includere le capacità nucleari. "Se vogliamo costruire un concetto strategico efficace e credibile di difesa congiunta le armi nucleari devono essere incluse nel dibattito", ha affermato Macron, specificando che ciò dovrebbe essere fatto nel rispetto delle regole esistenti e della sovranità di ciascun paese coinvolto.

L'ipotesi del presidente francese e la replica del Cremlino

"Se la Russia vince in Ucraina, non avremo più sicurezza in Europa. Chi può pretendere che la Russia si fermi lì? Quale sicurezza ci sarà per gli altri Paesi vicini, la Moldavia, la Romania, la Polonia, la Lituania e tanti altri?", ha spiegato ancora Macron, che ha quindi sottolineato la credibilità dell'Europa, che speso miliardi parlando della sopravvivenza del continente.

La Russia ha subito risposto. "Le dichiarazioni (di Macron) sono molto gravi e pericolose", ha dichiarato Peskov ai giornalisti, aggiungendo che la Francia, rappresentata dal capo di Stato francese, parla costantemente della possibilità di un suo coinvolgimento diretto nel conflitto.

Peskov ha poi commentato le dichiarazioni del ministro degli Esteri britannico, David Cameron, sulla possibilità di attacchi alla Russia con armi del Regno Unito.

"Si tratta di escalation di tensione attorno al conflitto ucraino, che potrebbero potenzialmente rappresentare un pericolo per l'intera architettura di sicurezza europea", ha tuonato il portavoce del Cremlino. Queste dichiarazioni hanno alzato nuovamente la temperatura di un dossier, quello russo-ucraino, già caldissimo.

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