Il pugno duro di Putin contro l'Europa: sospesi i trattati internazionali

Il presidente russo Vladimir Putin ha presentato alla Duma di Stato un disegno di legge sulla cessazione dei trattati internazionali del Consiglio d'Europa che questo ha stipulato con la Russia

Il pugno duro di Putin contro l'Europa: sospesi i trattati internazionali

Un disegno di legge per "mettere fine ai trattati internazionali tra il Consiglio d'Europa e la Federazione russa". È questo il contenuto dell'ultima misura annunciata e attuata da Vladimir Putin. In precedenza, il presidente russo ha nominato il viceministro degli Esteri Alexander Grushko suo rappresentante ufficiale alle audizioni della Duma di Stato proprio sulla risoluzione dei trattati internazionali del Consiglio d'Europa nei confronti della Russia.

Cosa contiene il nuovo disegno di legge russo

Il documento in questione, ovvero il disegno di legge che è stato pubblicato nella banca dati elettronica della Duma, come sottolineato dall'agenzia russa Ria Novosti, comprende i seguenti accordi: Statuto del Consiglio d'Europa: l'Accordo generale sui privilegi e le immunità del Consiglio d'Europa, nonché i suoi cinque protocolli; la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché i suoi dieci protocolli; la Convenzione europea per la repressione del terrorismo; la Carta europea dell'autonomia locale; la Carta sociale europea.

Mosca ha inoltre precisato che la data dalla quale i trattati internazionali del Consiglio d'Europa saranno considerati terminati in Russia è il 16 marzo 2022. Ricordiamo che il 15 marzo 2022 il Cremlino ha notificato ufficialmente il suo ritiro dal Consiglio d'Europa e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, affermando che si sarebbe conformata alle decisioni della Corte EDU se si fossero conformate alla Costituzione russa.

In quello stesso giorno, l'APCE (Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa) ha adottato all'unanimità una risoluzione in cui segnalava all'organo statutario del Consiglio, il Comitato dei Ministri, che Mosca non poteva essere membro del Consiglio. Il giorno successivo, il Comitato dei Ministri ha preso la sua decisione: la Russia ha cessato di essere membro dell'organizzazione a partire dal 16 marzo.

Le mosse di Putin contro i "Paesi ostili"

Nel decreto firmato da Putin, secondo quanto riferito dal sito Meduza, si legge inoltre che per tutto il 2023 le aziende russe potranno prendere decisioni senza tenere conto del parere dei comproprietari provenienti da "Paesi ostili", ovvero quei Paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia a causa della guerra in Ucraina.

Il decreto si applica alle imprese con quote di comproprietari ostili non superiori al 50% che l'anno scorso hanno avuto entrate superiori ai 100 miliardi di rubli. Secondo l'unione degli industriali russi, il decreto dovrebbe riguardare circa 14 imprese russe a partecipazione straniera.

Allo stesso tempo, e in risposta al nono pacchetto di sanzioni dell'Unione europea, Mosca ha ampliato la sua lista nera di funzionari dell'Ue a cui è vietato l'ingresso in Russia. Il Ministero degli Esteri russo ha fatto sapere che le sanzioni riguardano i capi delle forze dell'ordine dell'Ue che sono coinvolte nell'addestramento delle truppe ucraine nell'ambito della missione europea per fornire assistenza militare a Kiev.

Sono inoltre state imposte sanzioni contro le strutture statali e commerciali europee che

fabbricano armi e hardware militare e le forniscono a Kiev, nonché contro i cittadini dell'Ue che si abbandonano a una sistematica retorica anti-russa in pubblico. La lista nera comprende diversi membri del Parlamento europeo.

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