Stop al gas russo in Europa: scade il contratto tra Gazprom e Naftogaz

Oggi, 31 dicembre, scade il contratto quinquennale tra le due aziende. L'Ue assicura: limitati i contraccolpi

Stop al gas russo in Europa: scade il contratto tra Gazprom e Naftogaz
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Da domani il gas russo non arriverà più in Europa attraverso l'Ucraina: a confermare la notizia i dati dell'operatore ucraino Ogtsu. Il contratto di transito quinquennale della russa Gazprom con l'ucraina Naftogaz è scaduto oggi, 31 dicembre 2024, e la parte ucraina aveva precedentemente annunciato di non avere intenzione di rinnovarlo. Non sono quindi state registrate prenotazioni per il transito del gas attraverso l'Ucraina, come invece è consuetudine nel mercato europeo.

Il gestore del sistema di trasmissione del gas dell'Ucraina ha avvertito che l'infrastruttura di transito del gas potrebbe essere sottoposta ad attacchi russi dopo la fine dell'accordo. "Stiamo adottando tutte le misure per garantire la sicurezza delle nostre strutture", ha affermato il CEO Dmytro Lyppa il 4 dicembre.

Dovrebbero essere limitati i contraccolpi europei: si tratta di una situazione prevista e l'Ue è preparata per questa evenienza. Lo comunica in una nota un portavoce della Commissione europea. I funzionari dell'Ue hanno ribadito che la sicurezza energetica del continente non è a rischio una volta terminato l'accordo sul transito e hanno sottolineato l'impegno politico a eliminare gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili russi. L'Europa ha diversificato le forniture a partire dal 2022, rivolgendosi sempre più alle importazioni di gas naturale liquefatto, in particolare dagli Stati Uniti. Nonostante l'invasione russa dell'Ucraina ordinata da Vladimir Putin nel febbraio 2022, il colosso statale russo Gazprom continuava a fornire gas all'Europa, in particolare a Slovacchia, Moldavia e Ungheria, attraverso una rete di gasdotti sul suolo ucraino.

Ucraina e Russia hanno firmato l'accordo nel 2019 e da allora Mosca ha pagato a Kiev circa 800 milioni di dollari all'anno per far transitare il suo gas in Europa attraverso il gasdotto dell Druzhba, anche durante l'invasione. Tuttavia, l'Ucraina ha ripetutamente sottolineato che non rinnoverà il contratto una volta scaduto, il che causerà a Gazprom una perdita di 5 miliardi di dollari di vendite annuali. Nel suo ultimo giorno, Gazprom ha dichiarato che avrebbe inviato solo 37,2 milioni di metri cubi di gas attraverso il gasdotto invece dei 42,4 mcm forniti il ​​30 dicembre.

Mentre la maggior parte dei paesi dell'Unione Europea si è allontanata dall'energia russa, la fine dell'accordo avrà un impatto maggiore sulla Slovacchia. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha incontrato Putin il 22 dicembre per discutere delle forniture di gas e il 27 dicembre ha affermato che Bratislava avrebbe tagliato le forniture di elettricità all'Ucraina se Kiev non avesse rinnovato l'accordo. L'Ungheria, invece, continuerà a importare gas russo tramite il gasdotto TurkStream.

La Bulgaria si è dichiarata disposta a sostenere la Moldova nella gestione della crisi energetica fornendo Gnl e altre risorse. Lo ha affermato il ministro dell'Energia bulgaro, Vladimir Malinov, ricordando l'esistenza di un accordo bilaterale tra Sofia e Chisinau. La Moldova sta affrontando una grave emergenza energetica, aggravata dalla decisione del colosso russo Gazprom di interrompere le forniture di gas alla Transnistria. Questo sviluppo causerà anche la cessazione della fornitura di elettricità dalla centrale elettrica situata nella regione.

In risposta, il primo ministro moldavo Dorin Recean ha espresso insoddisfazione per la decisione di Gazprom e ha ordinato la preparazione di una base giuridica per la nazionalizzazione delle attività di Moldovagaz. Nel frattempo, il portavoce del governo moldavo, Daniel Voda, ha descritto l'aumento delle tariffe elettriche come "il prezzo della libertà" per il Paese, sottolineando il contesto critico della situazione.

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