La linea ultrapacifista di Papa Francesco sull’Ucraina continua a fare discutere. Sabato, in un’intervista alla Rsi, il pontefice argentino ha parlato apertamente di alzare bandiera bianca, scatenando le ire di Kiev. Una situazione estremamente delicata, tale da spingere l’Ue a prendere posizione. E il messaggio a Bergoglio è chiaro: no alla resa. Il portavoce della Commissione europea per gli Affari Esteri Peter Stano risponde ha spiegato che la possibilità di arrivare alla pace in Ucraina "si trova nelle mani di un uomo solo, che risponde al nome di Vladimir Putin, che ha iniziato questa guerra e che la porta avanti ogni giorno. Noi siamo sicuramente a favore della pace, di una pace giusta, di una pace che sia formulata alle condizioni della vittima di questa guerra, che è l'Ucraina".
Niente giri di parole, niente supercazzole. La Commissione europea ha ribadito la sua posizione al fianco di Kiev, ma soprattutto ha sottolineato l’impegno ad arrivare a una pace giusta e alle condizioni del Paese di Volodymyr Zelensky. Nessuna bandiera bianca, a differenza di quanto invocato dal Papa. Non si tratta di avere il coraggio di negoziare, è quanto sostenuto da Stano, che ha spiegato di poter solo ricordare qual è la posizione dell'Ue sulla possibilità di arrivare ad un cessate il fuoco a stretto giro. Ma non è solo la Commissione europea a non condividere le dichiarazioni del Papa sull’Ucraina. Come confermato dal portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, il cancelliere Olaf Scholz ha stroncato la linea di Bergoglio: il cancelliere "non è d'accordo con il Papa su questo tema”, rimarcando che Kiev si sta difendendo da un aggressore.
E proprio la Russia nelle scorse ore ha voluto spendere parole di apprezzamento nei confronti del pontefice con il portavoce Dmitry Peskov. L’appello del Papa “è abbastanza comprensibile”, ha evidenziato il diplomatico del Cremlino:"Ma sfortunatamente, come sapete, sia i commenti del Papa che le numerose dichiarazioni di altre parti, compresi noi, ultimamente si sono scontrati con le dure smentite del regime di Kiev, che non ammette la possibilità di alcuna trattative".
Secondo Peskov, è possibile che la posizione di Kiev derivi dalle dichiarazioni di "numerosi paesi europei, che continuano a fare di tutto per condannare la Russia a quella che vedono come un'inevitabile sconfitta strategica", ma questa“è l'illusione più profonda, l'errore più grande, e gli eventi che si sono verificati sul campo di battaglia, in primo luogo, ne sono la prova più illustrativa". Seguiranno aggiornamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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