Haiti, corpi ammassati per strada Soccorsi da tutto il mondo in arrivo

Impossibile sapere con certezza la portata della tragedia. Il presidente Preval: "Oltre 100mila morti". Ma la Croce Rossa ridimensiona il dato. Rasa al suolo Port-au-Prince. Colpiti 2 milioni di bambini. La Farnesina al lavoro: "Mancano all'appello decine di italiani". La testimonianza: all'ospedale cadaveri in cortile

Haiti, corpi ammassati per strada 
Soccorsi da tutto il mondo in arrivo

Port-au-Prince - Impossibile sapere con certezza la portata della tragedia che si è abbattuta su Haiti. Mentre il presidente René Preval parla di 100mila vittime, la Croce Rossa fissa la cifra a 50mila vittime e oltre 3 milioni di sfollati. Secondo l’organizzazione non governativa britannica Save the children, sarebbero "almeno" due milioni i bambini colpiti dal sisma. C'è paura anche per i circa 200 italiani presenti sull'isola. La Farnesina è riuscita a contattarne un centinaio, di alcune decine di loro non si hanno notizie. Almeno 36 i caschi blu che hanno perso la vita, fa sapere l'Onu. Subito è scattata, in tutto il mondo, la corsa alla solidarietà.

L'impegno el G20 "Aderendo all’urgente appello del segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, alla comunità internazionale affinché contribuisca con urgenza allo sforzo di assistenza, noi, il Gruppo dei 20, ribadiamo la disponibilità e l’impegno ad inviare un immediato sostegno economico e in generi di prima assistenza per far fronte alle esigenze primarie della popolazione Haitiana in questo difficile momento e seguiremo da vicino il processo di ricostruzione del Paese". È quanto affermano in una dichiarazione congiunta - diffusa dall’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio - i paesi del G20. 

L'intervento americano L’America e il mondo "non si dimenticheranno e non abbandoneranno Haiti". E' la promessa "forte e chiara" che il presidente americano Barack Obama ha fatto durante una dichiarazione alla stampa alla Casa Bianca. "Il mondo e l’America sono al vostro fianco", ha detto il presidente statunitense, che ha annunciato uno stanziamento di 100 milioni di dollari in aiuti, "quello che voglio dirvi con chiarezza e con forza è: non sarete abbandonanti nè dimenticati. Dovete sapere che gli aiuti stanno arrivando e ancora di più ne arriveranno". "Questo - ha detto Obama - è uno dei momenti in cui la leadership americana è richiesta a gran voce per il bene di chi soffre. Siamo uniti e solidali". Questa mattina, ha aggiunto, "la prima squadra di aiuti è arrivata sul posto. Siamo pronti a inviare tutte le strutture e gli equipaggiamenti necessari, soprattutto acqua potabile e medicinali". La devastazione delle già precarie infrastrutture dell’isola rende difficile l’arrivo degli aiuti. "Ci sono circa 80 strade impraticabili - ha detto Obama - l’aeroporto è impraticabile. Nessuno sforzo sembrerebbe abbastanza veloce in queste condizioni, ma questo è uno dei momenti in cui serve una mobilitazione massiccia. Continueremo a lavorare con chi vuole aiutare, siano individui o organizzazioni".

Il coordinamento degli aiuti Proprio per questo Obama ha fatto sapere che gli Stati Uniti invieranno migliaia di soldati, una portaerei, mezzi navali anfibi e una nave ospedale a soccorso della popolazione. Con spirito bipartisan, Obama ha chiesto ai suoi predecessori, George W. Bush e Bill Clinton, di coordinare gli aiuti Usa per Haiti. Lo ha reso noto un funzionario della Casa Bianca. Gli Stati Uniti hanno lanciato una massiccia operazione di aiuto incluso l’invio della portaerei Carl Vinson, di 3 navi anfibie e una ospedaliera, 2.000 marines e 3.500 paracadutisti. Sul fronte sanitario Washington ha inviato 300 tra medici e infermieri e ne ha messo in stato di allerta altri 12mila.

Decine di italiani mancano all'appello Ore frenetiche alla Farnesina, dove si sta verificando la salute degli italiani che vivono sull'isola. Sono circa cento quelli "contattati direttamente o indirettamente" dal ministero degli Esteri. Lo ha detto il capo dell’unità di crisi Fabrizio Romano che ha aggiunto che "diverse decine mancano ancora all’appello". "Ognuno deve sapere che cosa fare e dove - ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ad Addis Abeba - lì c'é un coordinamento forte delle Nazioni Unite, che hanno già parecchio personale. L'Unione europea ha creato un raccordo costante H24 con tutti i Paesi, tra cui il nostro". Il ministro ha ribadito che "l'unità di crisi ha una sezione aperta 24 ore su 24 alla Farnesina, proprio per questa ragione". "L'aereo italiano che è stato inviato sta probabilmente atterrando in questi momenti" ha precisato il titolare della Farnesina, sottolineando che "abbiamo destinato gli aiuti alla Croce Rossa Internazionale e al Fondo mondiale per l'alimentazione. Sono gli unici modi per coordinarci meglio. Non possiamo fare ognuno per sé. Il coordinamento europeo è partito proprio in questo spirito".

Si teme per due connazionali Si teme per la sorte di due italiani, un uomo ed una donna, ospiti dell’Hotel Crhistopher di Port-au-Prince nel momento del terremoto, che al momento risulterebbero ancora dispersi. La notizia rimbalza da Haiti, secondo indiscrezioni raccolte da più fonti che stanno seguendo la vicenda.

L'albergo crollato Ieri sera una testimone ha riferito all'Ansa che all'hotel Montana di Port-au-Prince, distrutto dal sisma, abitavano degli italiani. "Anche se non so quanti siano e se al momento del terremoto erano in casa. Stiamo cercando di sapere qual è la sorte dei dispersi", ha spiegato Cristiana Iampieri, un avvocato che lavora all'Onu ad Haiti. In una situazione che rimane ancora estremamente confusa per la mancanza di comunicazioni e fra stime catastrofiche che parlano di centinaia di migliaia di morti, il bilancio potrebbe quindi aggravarsi anche per la comunità italiana: dei circa 190 connazionali registrati presso le sedi consolari, l'Unità di Crisi del ministero - che sta lavorando in queste ore a ritmi frenetici - è riuscita infatti a contattarne per il momento solo 70. Il Montana si trova sulle colline che circondano la capitale haitiana ed è considerato tra gli alberghi più lussuosi di Port-au-Prince. Abitualmente, vi alloggiano molti europei che lavorano sull'isola.

Morti tra il

personale Onu Sono almeno 36 i membri dello staff dell’Onu ad Haiti morti per il sisma, secondo il nuovo bilancio fornito dal portavoce della Missione delle Nazioni Unite e Port-au-Prince (Minustah), David Wimhurst.

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