Port-au-Prince - La terra ha continuato a tremare, nella seconda notte dopo l’apocalisse di Haiti. Ma non c’è più nulla da distruggere a Port-au-Prince, la capitale devastata. Chi è sopravvissuto ai crolli, ora deve cercare di scampare al dopo terremoto, fatto di sciacalli, di criminali evasi dalla prigione crollata, di acqua e cibo che non ci sono più, di linee telefoniche interrotte, di elettricità prodotta solo con i generatori autonomi finchè ci sarà benzina da bruciare. Unico mezzo di comunicazione che resiste, internet. È da Twitter e Facebook che arrivano al mondo gli appelli e le testimonianze.
La macchina dei soccorsi Dalle 16:53 del 12 gennaio, quando la faglia sotto l’isola caraibica si è rotta, sono ormai 42 le scosse registrate dall’istituto geofisico americano Usgs. La macchina dei soccorsi si è messa in moto, ma è ancora lontana dall’isola. Si muove veloce, ma il tempo gioca contro i sopravvissuti all’inferno di Port-au-Prince. "Abbiamo bisogno di vaccini contro il tetano, contro le infezioni e le epidemie, così come di acqua potabile e di gente che scavi sotto le macerie per estrarre i feriti", ha l’ambasciatore di Haiti a Tokyo , Jean-Claude Bordes, che ha riferito di non "aver avuto comunicazioni da parte del mio governo. Spero di avere contatti domani".
Gli aiuti americani Il primo aereo degli aiuti americani promessi dal presidente Obama - che ha chiesto al Pentagono di mettere in campo tutte le risorse disponibili in quella che vorrà essere una "campagna di guerra" per salvare vite umane - è arrivato ieri sera. I militari Usa hanno scaricato all’aeroporto, gravemente danneggiato dal sisma, una serie di apparecchiature elettroniche per rendere più sicure le operazioni di atterraggio e decollo dei velivoli carichi di aiuti che arriveranno. Inoltre, le prime squadre di soccorso medico sono giunte a Port-Au-Prince per aiutare le vittime e per evacuare i cittadini americani gravemente feriti. Ed è già in navigazione una portaerei. Nel resto del mondo è scattata la raccolta di fondi.
La donazione di Jolie e Pitt Brad Pitt e Angelina Jolie hanno donato un milione di dollari, attraverso la fondazione chiamata con il loro nome, all’organizzazione Medici Senza Frontiere (Msf). "E' incredibilmente tremendo vedere una catastrofe di queste dimensioni colpire un popolo che da decenni soffre per l’estrema povertà, violenza e disordini", ha detto la Jolie. "Ci rendiamo conto che la prima reazione è fondamentale per andare incontro ai bisogni immediati di un numero immenso di persone che sono state strappate dalle proprie abitazioni, che sono traumatizzate e hanno bisogno di urgente assistenza", è stato il commento di Pitt.
Da Armstrong 250mila dollari Lance Armstrong donerà 250mila dollari alle vittime del sisma.
"Per conto della Livestrong (la fondazione del ciclista texano per la lotta contro il cancro) verseremo 250mila dollari ad alcune organizzazioni presenti sul posto, compresa la Fondazione Clinto", ha spiegato il sette volte vincitore del Tour de France, attualmente in Australia per preparare il Tour Down Under (17-24 gennaio).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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